Petizione online per dire no al nuovo ponte viario vicino al San Michele

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Ponte di Paderno

In pochi giorni raggiunte già quasi mille firme nella petizione online rivolta alla Regione

Nel documento si contesta la localizzazione del nuovo ponte viario sull’Adda

PADERNO – Sono quasi già mille le firme raccolte sulla piattaforma digitale Charge.org per dire “no alla costruzione di un ponte viario presso il ponte San Michele sull’Adda leonardesca”.
Dopo la costituzione del Comitato Cittadino Ponti, approda anche sui canali virtuali la contrarietà al progetto di realizzazione di un nuovo viadotto che andrebbe ad affiancarsi al San Michele (ponte per cui Rfi ha ribadito la volontà di dismissione al traffico nel 2030, a esclusione di pedoni e bici) con sbocco a Paderno dietro il Molino Colombo e a Calusco in corrispondenza della nuova variante sulla Rivierasca.

L’ipotesi di tracciato del nuovo ponte viario sull’Adda a sud del San Michele e della linea ferroviaria

Mutuando, di fatto, la posizione assunta dai sindaci di Paderno, Robbiate e Verderio, i promotori della raccolta firme online, lanciata quattro giorni fa e rivolta a Regione Lombardia, chiedono a tutti gli attori coinvolti di ricercare “soluzioni certamente possibili più razionali e di minore impatto paesaggistico, ambientale, tenendo conto di tutta la rete viaria e di tutti i flussi di traffico che attraversano la provincia e la collega a quelle circostanti”.

Nella petizione si sottolinea il valore del ponte San Michele, monumento storico di alto valore architettonico, di cui è in corso la candidatura, con altri ponti analoghi europei, ai patrimoni dell’Unesco e vengono ripercorse le vicende recenti del ponte, con la chiusura di due anni dovuta ai lavori di riqualificazione promossi da Rfi, proprietaria dell’infrastruttura fino alla proposta, degli ultimi mesi, di due nuovi ponti a scavalco sull’Adda.
“Ferrovie Italiane si impegnerebbe a costruire un nuovo ponte per il passaggio dei treni, con un singolo binario ma predisposto per doppio binario. Collocherebbe questo ponte nelle immediate vicinanze del S. Michele, lato Sud, poco distante dalla linea attuale, per collegare le stazioni di Calusco d’Adda e Paderno-Robbiate. Questa realizzazione già rappresenta un problema perché va a modificare la vista del monumento ma una linea ferroviaria, specialmente per il pendolarismo Milano-Bergamo, appare necessaria.
Per il traffico viario, anche pesante, RFI si dice disponibile a realizzare un terzo ponte, pochi metri più a Sud dell’attuale e del nuovo ferroviario. Il ponte si raccorderebbe tramite rotonda su un’arteria comunale di Paderno d’Adda (Via Festini) che negli ultimi anni era stata dal Comune sistemata con limitazione di velocità a 30 Km, cordoli, semafori pedonali, proprio per scoraggiare il traffico veloce”.

Una prospettiva che preoccupa notevolmente i promotori della raccolta firme online, che non si esimono anche dal rivolgere delle frecciatine a Regione Lombardia, incurante, a loro giudizio,”delle enormi difficoltà a cui l’affrettata collocazione proposta da RFI comporterebbe”. Tra queste, il deturpamento definitivo del tratto di Adda leonardesca con danni in campo turistico e storico; lo stravolgimento della vivibilità (inquinamento, rumori, difficoltà di collegamento locale…) dei cittadini abitanti nel territorio interessato che si ritroveranno davanti a casa un continuo passaggio di tir, dopo che già sopportano le emissioni nocive della vicina Cementeria di Calusco d’Adda; il riversamento sulle strade della zona, fondamentalmente urbane, in mezzo a centri abitati e centri storici di un volume di traffico insostenibile con prevedibile creazione di rallentamenti e code”.

Nel documento, disponibile online, vengono espresse anche delle criticità sulle opere di mitigazione quali razionalizzazione dei semafori, eliminazione di passaggi a livello, piccoli tratti di tangenziale a Verderio /Paderno /Robbiate, ventilati da Rfi a compensazione dell’impatto viabilistico che il nuovo ponte viario porterà in zona. “Interventi che avrebbero dovuto essere attuati da tempo e non utilizzati ora come merce di scambio”.

Da qui la conclusione, avanzata dal comitato cittadini Ponti: “Bloccare la costruzione di un ponte viario in questa assurda posizione e collocarlo più a Sud, in zona non abitata e più razionale”.