Una folla commossa ha dato l’ultimo saluto a un uomo che si è speso per la sua comunità
“Tutti noi gli dobbiamo riconoscenza e per ripagarlo vi chiedo di non dimenticarlo”
CALOLZIOCORTE – “Per tutti noi il signor Figini è stato una istituzione, un uomo d’altri tempi, come non ce ne sono più. Serio, puntiglioso e soprattutto rispettoso delle istituzioni. Un uomo profondamente legato al suo territorio, per il quale si è speso fino all’ultimo, nonostante l’età. Ispiratore di tante iniziative, con la sua ACT ha reso più bella ed accogliente questa città”.
Con queste parole il sindaco di Calolziocorte Marco Ghezzi ha ricordato la figura di Giuseppe Figini, morto all’età di 84 anni mentre era in sella alla sua inseparabile bicicletta lungo corso Bergamo a Maggianico. Chiesa arcipresbiterale gremita, oggi pomeriggio, per i funerali di una persona che, grazie al suo spirito d’iniziativa, ha lasciato il segno in tantissime associazioni.
Oltre al sindaco e agli amministratori calolziesi, hanno partecipato alle esequie l’ex sindaco Paolo Arrigoni della cui amministrazione Figini aveva fatto parte a inizio anni 2000 in qualità di consigliere; il presidente della Comunità Montana Valle San Martino Carlo Greppi; i vertici di Confcommercio Lecco con il presidente Antonio Peccati e il direttore Alberto Riva, l’ex presidente Peppino Ciresa, il presidente di 50&Più Eugenio Milani e la presidente della zona Valle San Martino Cristina Valsecchi che nel 2008 aveva ricevuto il testimone proprio da Figini. Si sono stretti attorno alla famiglia di Figini anche i rappresentanti della Pro Loco di Calolzio e delle associazioni della città. Sull’altare il gonfalone della città, i labari dell’ACT, della Pro Loco e il gagliardetto della Canottieri Osteno.
“Giuseppe ha cercato di accostarsi allo stile che il Concilio Vaticano II, di cui ricorrono i 60 anni, ha dato alla chiesa di oggi – ha detto don Giancarlo Scarpellini, arciprete di Calolzio, durante l’omelia -. In Giuseppe ho visto quell’amore per la chiesa che rispecchia quando il Concilio Vaticano II ci ha indicato, il nostro fratello faceva parte di un gruppo fondato dopo Concilio Vaticano II, l’Equipe Notre-Dame che si era data da fare per calare la parola di Dio all’interno del proprio cammino di famiglia cristiana. Giuseppe si è impegnato a promuovere uno stile cristiano attento al mondo, nel mondo politico, sociale e commerciale, ambiti dove è si è impegnato in prima persona”.
Commosso l’addio da parte dei membri dell’Associazione Calolzio Turistica (ACT) che tanto ha fatto in questi anni per la città: “Te ne sei andato in sella alla tua inseparabile bicicletta lasciando in tutti noi un grande vuoto. Siamo grati per aver avuto il privilegio di conoscerti e lavorare insieme a te. Ci mancheranno il tuo spirito d’iniziativa, l’entusiasmo e l’energia che hai sempre dedicato alla tua città”.
Anche Albert Bagno, burattinaio-ricercatore francese, volto noto della città di Calolzio, ha voluto dedicare un pensiero all’amico Peppino: “Peppino in bicicletta. Il mio amico Giuseppe Figini, detto Peppino, non c’è più. Se n’è andato mentre era sulla sua inseparabile bicicletta. Non ho solo perso un amico, ma qualcosa di più: un’ombra di vita e di energia. E dire che in partenza non c’era niente che ci poteva accomunare, eravamo così diversi. Eppure quell’amicizia c’è stata. Tu sei uno che faceva perché sapevi che dovevi farlo: hai fatto una meravigliosa famiglia, hai fatto tanto per la comunità, per chi aveva bisogno, mandavi a remengo chi doveva andarci, ma sapevi essere presente anche dove non ti si aspettava. Caro amico, sei nella mia vita, nella mia testa e nel mio cuore. Sono onorato che tu mi abbia sempre stimato e sostenuto”.
“Ciao papà, sono sicura che da lassù ci stai guardando e stai dicendo ‘su di morale’. Laconico, di poche parole, ma di supporto e conforto. Anche se in molti faticheranno a crederlo, spesso ci hai guidato, aiutato e soccorso in silenzio, solo con il tuo sguardo pieno di amore – sono state le parole commosse della figlia Francesca -. Una moglie, quattro figli e sei nipoti non riusciranno mai a pareggiare il tuo impegno sociale. Spesso questo tuo attivismo ci è stato stretto, ti abbiamo dovuto dividere con molti anni e sopportare le varie dinamiche e vicissitudini, ma abbiamo ascoltato, preso esempio e imparato a stare al mondo. Mancherai a tutti, mancherà ai calolziesi vederti pedalare o passeggiare sottobraccio alla tua sposa, mancherà ai tuoi compagni volontari la tua forza ed energia, mancherai alla mamma e a tutti noi. Sei e sarai sempre con noi, proteggici e guidaci da lassù”.
Una presenza costante, quella di Figini, a Calolziocorte: “Quasi settimanalmente si presentava davanti al mio ufficio con in tasca l’elenco delle cose da fare per la nostra città – ha concluso il sindaco Ghezzi -. Con i suoi giovanotti dell’ACT ha ristrutturato panchine, ripristinato fontanelle, abbellito aiuole, rifatto staccionate e tanto tanto altro ancora con amore e passione che riusciva a trasmettere a chi lo aiutava. Tutti noi gli dobbiamo riconoscenza e per ripagarlo vi chiedo di non dimenticarlo“.
Giuseppe Figini lascia la moglie Giacomina, i figli Matteo, Mario con Silvia, Grazia con Ivan e Francesca con Agostino, gli affezionati nipoti Jacopo, Edoardo, Anna, Karol, Filippo, Flavia, la sorella Vittorina, i fratelli Gianluigi e Felice, le cognate, il cognato, i nipoti e i parenti tutti.