La filiera agricola protagonista della tre giorni a Lariofiere di Erba dal 29 aprile all’1 maggio
Prodotti enogastronomici, animali da fattoria, attrezzature, mostre e attività per i bambini
ERBA – Oltre 160 espositori provenienti da 14 regioni italiane, cento tipologie di produzioni agricole e dell’artigianato del legno, animali da pascolo e da cortile, piante e fiori, attrezzature per coltivazione e giardinaggio, stand di associazioni e parchi, mostre e laboratori per i più piccoli: torna Agrinatura, l’evento di Lariofiere di Erba che mette d’accordo tutti, dagli operatori del settore alle famiglie.
Sono 30 mila le persone attese da sabato 29 aprile, giornata di apertura della manifestazione, a lunedì 1 maggio. “Numeri importanti – ha commentato Fabio Dadati, presidente di Lariofiere – Agrinatura è una manifestazione che apre la Primavera, la stagione in cui torniamo a goderci la vita all’aria aperta e questa iniziativa è un’opportunità per gli adulti, per le famiglie e i bambini di venire a vedere il sistema dei parchi, dell’agriturismo e dell’agroalimentare. E’ un momento fondamentale che completa la proposta del nostro quartiere fieristico, al fianco anche in questo evento delle aziende del territorio”.
L’iniziativa mira a valorizzare le sue eccellenze naturalistiche ed enogastronomiche : “Lo scorso anno, dopo il periodo difficile che conosciamo, Agrinatura si era ripresentata a Lariofiere. In tre giorni siamo riusciti a far passare tanti messaggi – ha rimarcato Marco Ciceri, presidente del Parco Valle del Lambro – a farci conoscere e portare fuori da questo territorio cos’è la Brianza, cos’è il parco Valle del Lambro, che si appresta a compiere i quarant’anni, e cos’è Agrinatura nel suo senso più ampio. Dobbiamo riscoprire la natura dietro casa, renderla fruibile, accessibile e farla conoscere da chi arriva da fuori, essere attrattivi e protagonisti anche in questo settore”.
La filiera agroalimentare rappresenta il fulcro della manifestazione, una piattaforma di promozione utile per gli operatori del settore e un intero padiglione sarà dedicato come sempre agli operatori agricoli e dell’allevamento.
“La nostra agricoltura in fascia pedemontana è molto particolare e si diversifica enormemente rispetto a quella della zona della bassa padana – ha spiegato Silvio Maspero di Confagricoltura – il frazionamento del territorio costringe ad una resa minore del suolo e la vicinanza alle città implica degli accorgimenti particolari. All’agricoltore è demandata la conservazione del suolo e la sua preservazione, facendo cari gli insegnamenti lasciati da suoi predecessori. Quello che vogliamo trasmettere con questa manifestazione che c’è modo e modo di costruire la filiera agroalimentare, con attenzione all’utilizzo della terra e al benessere animale, in un concetto di miglioramento del rapporto tra uomo e ambiente”.
“Per il settore agricolo questa manifestazione è un’opportunità incredibile – è intervenuto il direttore di Coldiretti Como-Lecco, Rodolfo Mazzuccotelli – è una vetrina per spiegare come sia strutturato il settore e cosa produce ma fermarsi qui sarebbe riduttivo: oltre a rimarcare il ruolo dell’agricoltura dal punto di vista ambientale ed economico, vogliamo dialogare e confrontarci con i cittadini e soprattutto parlare di cibo perché l’agricoltura è nata per produrre cibo salubre, da sempre l’eccellenza del made in italy”..
Coldiretti proporrà diverse attività ad Agrinatura, coinvolgendo in particolare le scuole, dagli istituti alberghieri in ‘gara’ nella preparazione di un risotto che sarà sottoposto al verdetto di una giuria di esperti, all’Agriquiz per gli allievi delle scuole medie. Si tratta solo di due delle tante proposte messe sul ‘piatto’ da Agrinatura in questa sua 22esima edizione: sono previste sei mostre aperte al pubblico, seminari, incontri e diverse attività per i bambini (vedi al link in fondo il programma e tutte le informazioni).
In manifestazione ci sarà anche Slow Food Como, con uno stand di prodotti di operatori della zona: “Il gusto e il piacere prima di tutto – ha spiegato il referente Antonio Voglia – ma anche l’aspetto intellettuale e culturale del cibo che se prodotto dagli operatori del territorio ricarica l’economia locale. Il cibo può essere il motore della società e addirittura della trasformazione ecologica”.
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