Lecchesi in Perù conquistano l’Alpamayo (5947mt)

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Alpamayo spedizione agosto 2024 tita gianola

20 giorni, 10 componenti, 3 guide alpine. Un successo la spedizione alpinistica organizzata da Mountain Dream Guide e capitanata dal premanese Tita Gianola

PERU’ – Rientreranno mercoledì 21 in mattinata i partecipanti al viaggio/spedizione alpinistica che dal 1 al 21 agosto ha visto impegnati ben dieci tra lecchesi, bergamaschi e milanesi capitanati dal premanese Tita Gianola, Guida Alpina del gruppo Mountain Dream Guide – Guide Alpine Valsassina.

“L’obiettivo principale della spedizione è stato salire l’Alpamayo, famosa per essere considerata la montagna più bella del mondo” racconta il Tita.

“Avevo già provato anni fa prima del Covid a salirla facendo un lungo giro di avvicinamento dal versante Nord, purtroppo le condizioni allora non erano favorevoli e con il gruppo di amici non eravamo riusciti nemmeno a raggiungere il Campo Alto. Quest’anno ho voluto riproporre la cima ad amici e clienti, salendo dal versante abituale (Ovest) così da avere più certezze di successo”.

Alpamayo spedizione agosto 2024 tita gianola
Alpamayo (Perù)

Il viaggio ha preso il via il 1 agosto con la partenza da Malpensa e l’arrivo a Huaraz due giorni dopo, la “capitale alpinistica” della zona.

Da qui, il gruppo ha svolto una serie di trekking e ascensioni di acclimatamento, fase molto importante per permettere al corpo di adattarsi a queste quote (basti pensare che il paese di Huaraz è già a 3300 m di quota).

Con l’aiuto di due Guide Alpine locali, Fredy Lumbe e Manuel Bernuy, il gruppo ha visitato i luoghi più famosi ma anche quelli meno “commerciali” della zona, con una attenzione particolare anche all’aspetto culturale, cosa a cui Tita è molto legato “In tutti i miei viaggi extra europei come in Sudamerica, Nepal, Tibet, cerco sempre di non focalizzarmi solo sulla meta alpinistica, ma anche di scoprire con i miei amici usi, costumi, tradizioni delle popolazioni che ci ospitano – spiega Tita – La ritengo una cosa molto importante e che dà valore aggiunto all’intero viaggio”.

Alpamayo

I vari spostamenti del trekking di alta quota sono stati effettuati con pernottamenti in tenda, con muli e cuochi al seguito, con questi ultimi incaricati a curare il campo e preparare i pasti. Nelle 6 tappe di avvicinamento al Campo Base dell’Alpamayo il gruppo si è acclimatato, così da poter poi iniziare la salita alla montagna il 10 agosto procedendo per campi graduali.

“Il mio scopo è sempre stato quello di preparare tutti nelle condizioni fisiche migliori per la salita – spiega Tita – Purtroppo giunti nei campi sommitali, insieme alle Guide peruviane, ci siamo resi conto che le condizioni di salita erano abbastanza complicate; già per arrivare al Campo Alto è stato necessario salire una crepacciata che di fatto era diventata una cascata di ghiaccio e già così le difficoltà erano superiori a quelle preventivate. Comunque, tutti sono riusciti a salire al Campo Alto a 5300 m, di per sé un grande traguardo, consentendoci di ammirare l’Alpamayo dal punto migliore. Il giorno seguente, per la salita alla cima vera e propria, è stato necessario partire alle 23.00 così da sfruttare le ore notturne per passare i vari crepacci terminali che conducono alla base della parete. Qui, abbiamo avuto un’altra grande sorpresa, la crepacciata terminale presentava un salto verticale di ghiaccio di 15mt. Alcuni hanno dovuto rinunciare e ritirarsi e li ho riaccompagnati al Campo Alto”.

Alpamayo

Per Tita è stato “un grande dispiacere personale”, ma le condizioni più dure del previsto imponevano questa come unica soluzione.

Gli altri componenti della spedizione hanno proseguito in autonomia con le Guide peruviane Fredy e Manuel, salendo gli 8 tiri della Via Basco-Francese, “l’unica via percorribile in sicurezza – prosegue il premanese – le altre vie sono sotto seracchi pensili incombenti”.

Per la cronaca, alle 9.30 di mattina di martedì 13 agosto, in cima all’Alpamayo sono arrivati: Giacomo Perucchini, Carlo Enrico Gallavresi, Luca Rota, Davide Migliorino, Michele Feriti, Michele Piatti con Freddi e Manuel.

Una volta in cima la soddisfazione è stata tanta, un attimo di pausa e poi la lunga sequenza di doppie per tornare al Campo Alto e poi direttamente al Campo Base dove ci si è ricongiunti con il resto del gruppo. Quindi, il lungo trekking di uscita dalla valle con l’arrivo a Cashapampa e il ritorno a Huaraz per due giorni di riposo.

Alpamayo

“Visto l’ottimo acclimatamento e per dare comunque a tutti la possibilità di salire una cima, abbiamo puntato lo Yanapaccha, vetta di 5460 m sopra la famosa Laguna 69. Partiamo in orari notturni ma subito constatiamo che anche questa salita è in condizioni difficili a causa dell’assenza di neve che copre i ghiacciai e che risultano ora estremamente crepacciati. Risaliamo tutta la traccia ma a 3 tiri dalla vetta un crepaccio terminale con ponti di neve estremamente instabili ci obbliga a fermarci a meno di 150mt dalla cima. Peccato per la vetta mancata, ma è stata comunque una ottima giornata”.

Conclude Tita: “Ora siamo in rientro e poi dopo qualche giorno di riposo, non vedo l’ora di pensare già al prossimo viaggio!”.

I partecipanti alla spedizione: Tita Gianola,  Giacomo Perucchini. Carlo Enrico Gallavresi. Luca Rota. Michele Feriti, Michele Piatti, Alessandra Di Mauro, Davide Migliorino, Oscar Maver, Domenica Basile e Elena Montefredini.