Determinante il meteo: prima parte di stagione penalizzata dal maltempo. Molto bene il mese di agosto
In aumento i neofiti che approcciano al trekking e alla montagna
LECCO – L’estate 2024 sta volgendo al termine e, come di consueto, è tempo di fare un bilancio della stagione turistica sulle montagne lecchesi. Dopo un inizio segnato dal maltempo, da metà luglio il sole l’ha fatta da padrone con un agosto eccezionale. Un’estate tuttavia segnata da alti e bassi come raccontano i rifugisti che abbiamo intervistato per questo bilancio di fine stagione.
Giulio Buzzoni, gestore del rifugio Tavecchia in Valbiandino, traccia un quadro positivo e nonostante un inizio piovoso la stagione è stata poi favorita da condizioni meteorologiche clementi soprattutto da metà luglio in avanti. “La stagione è andata bene, con un tempo splendido ad agosto – racconta – Rispetto agli altri anni, siamo in linea. C’è sempre più gente nuova che si avvicina alla montagna, un segnale incoraggiante per il futuro”.
Maria Codega, nuova alla gestione del rifugio Casera Vecchia di Varrone a Premana, si dice soddisfatta di una stagione partita sì in ritardo, ma conclusasi positivamente: “La stagione è andata bene anche se è iniziata tardi a causa del meteo. Agosto è andato benissimo!. Riguardo alla tipologia di frequentatori, Maria sottolinea una forte presenza di premanesi “sono il 50%, mentre il rimanente 50% è composto soprattutto da brianzoli, con un discreto numero di stranieri, prevalentemente inglesi e dell’est Europa, molti dei quali chiedono il pernottamento”. Maria sottolinea inoltre il massiccio numero di frequentatori che raggiungono il rifugio con le ebike, complice l’accesso da Premana lungo l’antica mulattiera e i lavori di ampliamento e miglioramento dei collegamenti ciclabili in alta quota.
Non tutte le realtà, però, hanno beneficiato in ugual misura del bel tempo. Elena Cosmo, del Rifugio Elisa in Grigna, sottolinea come la quota relativamente bassa del suo rifugio, a 1515 metri, influisca sul flusso di escursionisti durante l’estate. “Nel periodo estivo ho un calo di passaggi – afferma – Lavoro di più in primavera e autunno, mentre durante il caldo estivo registro un calo fisiologico”. Nonostante ciò, Elena si dice ottimista per il prosieguo: “Auspico che il meteo tenga e ci regali splendide giornate autunnali”. Anche per lei, la novità sta nella presenza di nuovi appassionati di montagna che frequentano sempre più assiduamente le alture lecchesi, mentre resta sempre elevato il passaggio di runner.
Stefano Valsecchi, del rifugio Azzoni al Resegone, conferma l’andamento positivo di agosto, pur riconoscendo, come la collega Cosmo, che il caldo estivo tende a scoraggiare un po’ gli escursionisti. “Agosto è andato benissimo, anche se col caldo la gente cala un po’ rispetto ad altri periodi dell’anno – spiega Valsecchi – Vedremo cosa succede nei prossimi mesi, ma ad oggi prevedo un 2024 in calo rispetto al 2023, complice una primavera segnata dal maltempo. La bella stagione è iniziata tardi, praticamente a metà luglio”. Valsecchi evidenzia anche una scarsa affluenza di stranieri: “La cartellonistica poco chiara e la mancanza di promozione all’estero delle nostre montagne non li incentiva. Tuttavia, ho notato un aumento delle visite da parte di italiani provenienti da regioni vicine, mentre la ferrata Gamma Due si conferma un polo attrattivo eccellente”.
Alex Torricini, rifugista del Brioschi sulla cima del Grignone (Grigna Settentrionale), rileva una flessione rispetto agli anni post-Covid. “Questo è l’anno dove abbiamo registrato meno affluenze,” commenta, attribuendo la causa principale a un inizio di stagione difficile per via del meteo e della neve rimasta a lungo soprattutto sul versante nord nella via della Ganda. “Fino a luglio, in alcuni punti c’era neve, e in certi tratti era molto insidiosa e pericolosa”. Nonostante queste difficoltà, Torricini non si scoraggia, abituato a gestire un rifugio aperto tutto l’anno e consapevole della variabilità delle stagioni. Come il collega Valsecchi, nota con preoccupazione il calo degli stranieri, attribuendolo a sua volta a problemi legati alla sentieristica e alle indicazioni e alla promozione del territorio montano lecchese. Soddisfatto invece per il buon lavoro svolto nella sistemazione dell’Alta Via in prossimità del primo scudo “un intervento che porterà sicuramente benefici”, conclude.
Infine, Jacopo Peccati del Rifugio Ratti Cassin ai Piani di Bobbio, porta una prospettiva leggermente diversa, in virtù della peculiarità della sua struttura, raggiungibile in cabinovia da Barzio. “Siamo sì un rifugio, ma più un albergo di montagna,” precisa Peccati, sottolineando l’importanza di adattarsi alle esigenze della clientela. “Per noi è stato fondamentale proporci a determinati target di clientela. Se avessimo aspettato la gente che arrivava, saremmo morti.” La diversificazione dell’offerta, con attività di team building e camp estivi per bambini, si è rivelata una strategia vincente, anche se non priva di sfide. “Siamo soddisfatti, ma è sempre dura,” conclude.
Dalle testimonianze dei rifugisti emerge un quadro eterogeneo, dove il successo della stagione estiva come sempre dipende da variabili diverse, una su tutte il meteo. L’unica costante è la passione e la dedizione di chi ogni giorno lavora per accogliere gli amanti della montagna, siano essi neofiti o esperti, italiani o stranieri, a piedi o in sella a una e-bike. La stagione estiva sulle montagne lecchesi si chiude quindi con un bilancio nel complesso positivo.