Linee Lecco, Valsecchi (Appello per Lecco): “Il pasticcio potrebbe diventare un incubo”

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Corrado Valsecchi
Corrado Valsecchi capogruppo Appello per Lecco

L’esponente di Appello per Lecco in consiglio comunale sulla questione legata alla partecipata del Comune

LECCO – Riceviamo e pubblichiamo:

Mi sono preso due giorni per confrontarmi con i miei legali sulla spinosa questione di Linee Lecco. Il sindaco Lunedì scorso ha voluto informare i capigruppo del consiglio comunale degli orientamenti che si stanno assumendo tra la società Linee lecco e la proprietà ( l’amministrazione comunale ) sul pasticcio incredibile prodotto sulla richiesta di demolizione della palazzina sorta nell’area della ex piccola velocità e ritenuta abusiva dall’amministrazione Gattinoni, sulle questioni di ammissibilità dell’in house per la gestione dei parcheggi e per la controversia tra proprietà e società sulla questione delle rivendicazioni finanziarie ipotizzate addirittura al 89% degli introiti dei parcheggi.

Ora, fermo restando che la questione rimane surreale e meritevole di approfondimenti politici e istituzionali per come è stato condotto il cambio di guardia nel cda di Linee Lecco dopo il ricorso al Tar Lombardia voluto dall’azienda contro il comune di Lecco, mi chiedo se la commissione capigruppo ha ancora motivo di essere secretata, considerando che a distanza di poche ore dalla stessa qualcuno ha ritenuto di portare l’orientamento assunto o in via di assunzione agli organi di informazione.

Per quanto mi riguarda, in assenza di una risposta, richiesta al presidente del consiglio, mai ricevuta, ritengo di sentirmi libero da ogni impedimento considerato che i primi a non rispettare le regole istituzionali sono coloro che dovrebbero governarci. Quindi per quanto mi riguarda, a questo punto, la capigruppo potrebbe essere trasmessa in streaming come le altre commissioni, a meno che giungano le scuse del sindaco ai capigruppo e si dichiari di aver commesso una leggerezza e uno sgarbo istituzionale.

Torniamo sul pezzo del presunto accordo tra i contendenti. Insomma, ci è stato un stato detto che l’accordo stragiudiziale prevede che Linee Lecco dovrebbe trasferire la palazzina pagata oltre 300.000 € alla proprietà senza esborso di denaro da parte del comune, con un non precisato impegno di risarcimento da concordare in una fase successiva.
Già in capigruppo ho fatto notare l’incongruenza, ma parlando con i miei avvocati mi hanno confermato la pericolosità di questa ipotesi sopratutto per gli attuali amministratori pro tempore dell’azienda che si stanno fidando, a loro volta, di amministratori pro tempore che fra poco più di un anno andranno in scadenza di mandato.
Vorrei evitare che un pasticcio che si poteva tranquillamente evitare diventi un incubo per tutti noi.

Mi chiedo dove sta il problema? Si sta facendo un accordo stragiudiziale richiesto a gran voce dalle minoranze consiliari quando si era capito che il rapporto tra maggioranza consiliare e linee Lecco era arrivato a un punto di rottura non si è mai vista una proprietà fare la guerra alla propria azienda), cerchiamo di promuoverlo senza che ci possano essere effetti nefasti per chicchessia sul piano legale o di interventi ispettivi. Linee Lecco ha pagato il fabbricato, viene ceduto e contestualmente si deve risolvere la questione del dare e avere come avviene in ogni serio e rigoroso accordo che si rispetti fra le parti.

Così va fatto sull’in house se vogliamo che la nostra azienda di trasporti continui ad avere un futuro e sul fronte delle intese che riguardano le rivendicazioni economiche da parte del comune, a nostro giudizio, senza senso logico sulla gestione dei parcheggi.

Anziché prefigurare un accordo si sta delineando chi deve essere il vincitore e chi lo sconfitto, metodo abusato da questa amministrazione in quasi tutte le circostanze.
Leggo che qualcuno delle minoranze consiliari afferma che vigileranno affinché la situazione non vada fuori controllo, non c’è nulla da vigilare bisogna solo pretendere che gli accordi che si faranno siano blindati, trasparenti e senza ipotesi astratte di risarcimento. È così che si fanno gli accordi, viceversa qualcuno di dovrà aspettare delle sorprese e questo non è piacevole.

In più occasioni pubbliche ho detto che sarebbe bastata una delibera correttiva per risolvere questo pasticcio, invece hanno preferito reiterare delibere su delibere parziali e di fatto che smentivano l’operato dell’amministrazione Gattinoni per arrivare ad un compromesso che sembra essere coercitivo sopratutto per una parte in causa.
L’accordo è indispensabile per chiudere questa incresciosa e imbarazzante vicenda, ma facciamo in modo di evitare che la montagna partorisca un topolino.

Corrado Valsecchi, capogruppo consiliare di appello per Lecco