Un orologio per essere vicini agli anziani, Auser lancia un nuovo progetto di teleassistenza

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Monitoraggio, prevenzione e assistenza delle persone più fragili e supporto ai caregiver famigliari

20 anziani della nostra provincia in condizioni di fragilità parteciperanno alla sperimentazione

LECCO – Auser Lecco si dimostra ancora una volta una associazione all’avanguardia lanciando un progetto innovativo di teleassistenza (supportato da Fondazione Comunitaria del Lecchese, Acinque e Chiesa Valdese) per le persone più fragili del territorio e, nel contempo, di supporto per i caregiver famigliari. Il merito, come al solito, va ai volontari dell’associazione che spendono tempo e competenze a favore della comunità, persone di cui c’è sempre estremo bisogno e per le quali le porte di Auser sono sempre aperte.

“E’ un giorno importante per Auser che vive una ulteriore fase di sviluppo nella sua missione di essere sempre più vicina ad anziani e persone fragili – ha detto il presidente Claudio Dossi -. Grazie a un particolare orologio oggi possiamo presentare questo progetto di teleassistenza che rappresenta un nuovo passo avanti del servizio di telefonia sociale. Un progetto che vuole essere anche un prezioso supporto ai caregiver famigliari”.

Claudio Dossi e Grazia Mareghello

Il contesto è quello di un invecchiamento della popolazione con un conseguente aumento del bisogno di cura. In Italia i caregiver famigliari, persone che si dedicano alla cura del proprio familiare non autosufficiente o parzialmente non autosufficiente sono 7,3 milioni; 360mila in Lombardia, di cui 1 su 2 è a sua volta anziano. Il 60% dei caregiver, inoltre, è disoccupato.

“Questo progetto è rivolto alle persone over 65 anni che vivono in situazione di isolamento e di fragilità con l’obiettivo di favorire l’autonomia e la domiciliarità attraverso l’innovazione tecnologica, ovvero strumenti di: monitoraggio, prevenzione, assistenza così da rispondere ai nuovo problemi legati alla quotidianità socioassistenziale”.

A entrare nei particolari del progetto è stata Grazia Mareghello, coordinatrice provinciale del servizio di telefonia sociale: “Attraverso l’orologio digitale IR-SI sarà possibile monitorare gli anziani in modo personalizzato poiché il bracciale è collegato a una piattaforma per la gestione degli alert e dei parametri. L’orologio è in grado di lanciare un alert in caso di caduta, su richiesta dello stesso utente che schiaccia un apposito pulsante, oppure se la persone si allontana da un perimetro preimpostato. Attraverso il bracciale gli operatori di Auser possono contattare direttamente la persona e allertare i soccorsi. Il bracciale, inoltre, attraverso un messaggio acustico può ricordare all’anziano di prendere le medicine in orari pre-impostati”.

Come al solito, dall’altro capo del telefono c’è l’esercito dei volontari Auser che attiveranno il servizio tra le ore 7.30 e le 18 da lunedì a venerdì: “Perché questa fascia oraria e non h24? Perché da un lato vogliamo cercare di sgravare il lavoro dei caregiver famigliari specialmente se in età lavorativa, ma dall’altro è giusto che le famiglie vengano responsabilizzate alla cura del proprio anziano – ha spiegato ancora Dossi -. Dopo un grande lavoro di formazione dei nostri operatori e la stesura (grazie al fondamentale supporto di Ats Brianza) del protocollo e dei documenti di privacy con supporti legali siamo pronti a partire con la sperimentazione che coinvolgerà 20 anziani del territorio da luglio a dicembre”.

Maurizio Maggioni

Benché il progetto sia sperimentale, la concretezza di Auser ha già tracciato possibili punti di arrivo: “Puntiamo a creare un vero e proprio centro d’ascolto nel territorio lecchese. C’è già stato un grande interessamento da parte dei comuni (presente alla conferenza anche il vice presidente della conferenza dei sindaci Maurizio Maggioni, ndr) per specifiche situazioni in carico ai servizi sociali – ha concluso Dossi -. Regione Lombardia, ovviamente, è informata del progetto e al termine faremo una relazione dettagliata perché il nostro obiettivo è quello di farlo diventare uno strumento di politica sociale accessibile a tutti secondo i parametri stabiliti dagli enti preposti. Ovviamente tutto ciò è possibile se continueremo con questa proficua alleanza che vede coinvolti regione, provincia, comuni, Ats Brianza e Asst Lecco”.