Primarie Pd: si vota in via Roma 51 e scoppia la polemica

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LECCO – Banchetto delle primarie regionali del Pd che da piazza Garibaldi viene spostato all’interno dello stabile comunale di via Roma, 51 e scoppia la polemica. A farsi portavoce del malcontento è il consigliere comunale Filippo Boscagli (PdL) che non le manda di certo a dire agli avversari politici, ma soprattutto all’attuale Amministrazione comunale, targata, per l’appunto Pd.

“Difficile descrivere lo sconcerto di chi, questa mattina, ha visto il palazzo comunale di Via Roma 51, storica sede dell’associazionismo lecchese, diventare proprietà dei partiti locali, al punto da contattare alcuni consiglieri comunali tra i quali il sottoscritto per denunciare l’accaduto – spiega Boscagli – Via Roma 51 è, non diversamente da Palazzo Bovara sede del Comune, una sede pienamente istituzionale, che il Comune concede ad alcune associazioni ed enti ritenuti meritevoli in città. Allo stesso modo chi vuole organizzare eventi ha il diritto di chiedere l’uso gratuito degli spazi nelle piazze cittadine, tutti abbiamo in mente la vendita di beneficenza di arance per il cancro, fondi per l’Africa fino ai gazebo dei partiti politici o di raccolte firme per referendum”.

Tuttavia capita che il tempo sia inclemente, a Lecco spesso la pioggia ed il vento rendono difficile la presenza in piazza, allora le scelte sono due, rimandare il gazebo a weekend successivi o tener duro col rischio di raffreddarsi. “Ma c’è qualcuno – prosegue Boscagli – più uguale degli altri, qualcuno che merita spazi maggiori rispetto ad enti non profit, associazioni o agli altri partiti, c’è chi temendo di raffreddarsi e non ritenendo sufficiente la copertura del portico di Piazza Garibaldi merita spazi che agli altri non sono riconosciuti all’interno di strutture pubbliche (anche se in concessione a qualsivoglia privato)”.

E si arrvia così a quanto accaduto oggi… “Stamattina – puntualizza Boscagli – chi voleva sottoscrivere le primarie della sinistra lombarda recandosi in piazza Garibaldi veniva rinviato da un triste banchetto abbandonato sotto il portico Unicredit (cosa peraltro illegittima ma vabbè) a Via Roma 51, sede comunale, all’interno di una sede associativa. Arrivati all’ingresso si viene colpiti dallo sfoggio di bandiere di partito del PD e di Rifondazione alle porte del palazzo ottocentesco, che quindi da oggi ogni associazione potrebbe ritenere a disposizione di chi col maltempo non voglia prender freddo ma rifugiarsi al coperto. Qui non si contesta la legittimità dell’operazione, tutta da verificare, ma l’assoluta inopportunità in questo momento. Un’esposizione di simboli di partito sulle istituzioni locali ad altro adibite. Non credo proprio sia il momento storico adatto, se mai c’è stato, perché i partiti si approprino con tale arroganza di spazi che solitamente nemmeno alle associazioni più meritevoli vengono concessi. E poi – si domanda infine il consigliere – siamo davvero così sicuri di voler dare la miglior regione d’Italia a chi nemmeno è in grado di sopportare il clima lecchese?”