A Bellano la mostra di Art Brut dove gli artisti sono persone con disagio psichico

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BELLANO – E’ stata inaugurata ieri, sabato 15 dicembre, presso la stazione di Bellano la Mostra Permanente di Outsider Art o Art Brut o Arte Marginale organizzata dall’Associazione SestoSenso in collaborazione con il Comune di Bellano. Si tratta di un’esposizione di opere pittoriche, prodotte con tecniche diverse, da persone con un trascorso di malessere psichico con la quale si intende sensibilizzare, sollecitare, far conoscere la creatività e valorizzare il disagio.

Le opere presentate sono state eseguite da persone con disagio psichico, persone marginali che hanno frequentato un atelier di arte creativa presso un laboratorio di un centro sanitario per la salute mentale, gestito dall’Associazione SestoSenso di Bellano. A differenza del pittore, dell’artista, così detto normale, queste opere seguono un processo creativo che ha un origine prettamente genetica del grafismo e del mondo emozionale, non è soggetta a contaminazioni culturali stilistiche, ad acquisizioni apprese scolasticamente. Sono opere che sottostanno all’espressione spontanea.

“E’ possibile cogliere in queste opere tratti pittorici e grafici che richiamano pittori importanti come Paul Kli, Andre Breton, Dubuffet,e tutta l’arte contemporanea – spiega il dottor Enrico Magni –  Per comprendere queste opere bisogna cercare di svelare il velo dell’apparenza, guardare con l’occhio della mente, ascoltare il colore con le mani del vasaio, interpretare l’ombra del nascosto; dietro a queste forme si nasconde il paesaggio della mente umana, l’evento negato, la frustrazione, il trauma, l’ossessione, l’inganno, la tragedia della famiglia, l’amore mancato. Guardare per scoprirsi, per vedersi come si è”.

Ci sono Musei, collezioni: in Francia Abed art Brut (Parigi), in Belgio, inSvizzere (Losanna) con la collezione di Art Brut iniziata nel 1945 da Jean Dubuffett, in Germania (Munster) e al Museo della casa degli artisti Gugging, i Russia a Mosca, negli Stati Uniti a Chicago, ci sono luoghi in cui queste opere sono considerate importanti. “Nel nostro Paese c’è la tendenza a considerarle espressioni di malati, di incapaci…è un preconcetto – sottolinea il dottro Magni – che trascina in sé una concezione della malattia psichica d’impronta lombrosiana, positivistica. L’ambiente necessita di essere recuperato con atti espressivi estetici che sollecitano nel viandante, nel passante un richiamo alla dimensione del rispetto del bene pubblico. E’ indispensabile promuovere una ecologia mentale che favorisca e solleciti nel passante, nel cittadino un piacere e quindi un ‘attenzione particolare nei confronti dell’ambiente”.

Non casuale la scelta di allestire la mostra in stazione: “Le opere – prosegue Magni – sono state collocate volutamente all’interno di uno spazio definito come “non luogo”, spazio marginale, abbandonato, residuale nei confronti del centro cittadino e delle merci, come è la stazione, con quest’atto “marginale creativo” e con questa istallazione recuperano la marginalità ambientale e ridanno un senso di presenza, di ascolto a questo spazio che svolge una funzione civica dei confronti della cittadinanza. Per risvegliare l’attenzione al rispetto ambientale e mentale in favore di una ecologia della mente sarebbe bello se ci fosse nelle stazioni più importanti della metropolitana di Milano una presenza di opere di Art Brut”.

“Ogni atto espressivo – conclude il dottor Magni – ogni disegno, dipinto racchiude un mondo di sofferenza psichica e fisica, racchiude silenzi incolmabili, notti di disperazione, suoni e voci inudibili, sguardi su fantasmi ed ombre impenetrabili. L’Amministrazione di Bellano cogliendo questa proposta affronta in chiave attiva e civica il recupero ambientale e sociale”.