Muri a secco: WWF e Parco del Monte Barro di nuovo in campo

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LECCO – Un evento che ha unito archeologia con ecologia il corso di costruzione di muri a secco che si è svolto sabato organizzato dal Parco Monte Barro, in collaborazione con WWF Lecco e il supporto tecnico di Michael Wolfger di Giardinarte, che da anni collabora con il WWF in numerose iniziative.

Alle ore 8 il gruppo si è ritrovato a Galbiate in località San Michele da dove, con una breve passeggiata, si hanno raggiunto l’area archeologica del sito basso medioevale di Monte Castelletto, in Comune di Pescate, dove è stata recentemente portata alla luce una fortificazione risalente al XIII secolo.

Presenti all’iniziativa il presidente del Parco Monte Barro, Federico Bonifacio, per una breve presentazione dell’area archeologica, e alcuni attivisti WWF Lecco per sottolineare l’importanza ecologica dei muri a secco.

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“I muri a secco sono manufatti di ingegneria edilizia a cui l’uomo ricorre per conquistare nuovi spazi spesso da destinare alla coltivazione su pendii collinari o montuosi altrimenti impossibili da sfruttare – spiega il WWF –  Per effetto dell’esposizione dei terrazzamenti e delle trasformazioni a cui è soggetto il terreno, la roccia può accumulare calore, creando così condizioni microclimatiche sufficienti a consentire l’insediamento di particolari specie vegetali ed animali che altrimenti non potrebbero colonizzare i nuovi ambienti. Per questo motivo i muri a secco rappresentano affascinanti manufatti, elementi del paesaggio tipici dei terrazzamenti del Monte Barro e della collina brianzola, ma sono anche un habitat importante per varie forme di vita vegetale e animale favorendo quindi la salvaguardia del territorio e la biodiversità”.