Aree vaste: Lecco traccia la strada verso Monza e Como

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como - lecco - monzaLECCO– “In qualità di coordinatore del tavolo istituzionale di confronto della provincia di Lecco per la realizzazione di un documento sulla Riforme delle Autonomie in Lombardia, comunico che abbiamo svolto il compito assegnato da Regione Lombardia in tema di aree vaste e riorganizzazione territoriale e abbiamo consegnato a Daniele Nava- sottosegretario regionale alle Riforme istituzionali e agli Enti locali- il documento conclusivo che sintetizza quanto deliberato a Lecco”, così il consigliere regionale Mauro Piazza comunica l’avvenuta trasmissione in Regione Lombardia del documento elaborato dal tavolo insediatosi il 18 marzo e approvato all’unanimità.

Il documento tiene conto di quanto definito dall’assemblea dei sindaci dei comuni della Provincia, delle proposte delle categorie economiche coordinate dalla Camera di Commercio e di quelle emerse durante l’incontro tra l’Amministrazione provinciale e il terzo settore.

Nel documento predisposto dall’ufficio territoriale regionale di Lecco – che ha svolto un importante lavoro di riorganizzazione dei materiali e di sintesi, supervisionato dal dirigente Fausto Bertinotti – viene valutata “positivamente l’ipotesi della costituzione della futura Area Vasta con i territori oggi identificati nelle province di Como, Lecco e Monza e Brianza, in considerazione dell’omogeneità sociale ed economica della stessa e dei legami culturali determinati dall’unitarietà del lago”.

D’altra parte, se fosse necessario “tenere conto di una ricomposizione territoriale a livello regionale-spiega Piazza- che debba assicurare una ponderazione e un equilibrio fra le diverse aree vaste, si ritiene imprescindibile e condivisa dal territorio un’Area Vasta che comprenda i territori delle province di Lecco e Monza e Brianza, ricalcando quanto previsto nella legge sulla sanità per le ATS”. Pollice verso, invece, per altre soluzioni: “Sembrano da escludersi ipotesi di accorpamenti Lecco-Como-Varese, stante la ritenuta distanza fisica e identitaria tra i territori di Lecco e Varese. Non ritenuta opportuna la possibilità di un’Area Vasta con Sondrio”.

Il documento guarda anche al tema delle zone omogenee, ai comuni montani e alle spinte da parte di alcune municipalità verso soluzioni differenti. Resta, la “consapevolezza della necessità di dar voce e rappresentanza, nel quadro delineato, a quei territori e a quei comuni che non ci si può permettere di far sentire “marginalizzati”, i piccoli comuni di montagna, innanzitutto, e quelli del lago. Pertanto, in parallelo alle linee tracciate per la configurazione delle aree vaste, sarà fondamentale garantire l’ascolto di questi territori, salvaguardandone e componendone le esigenze specifiche nel percorso condiviso di definizione delle zone omogenee”.

Il tavolo istituzionale era composto dal sottosegretario regionale Daniele Nava, dal collega di giunta Antonio Rossi (Sport e Politiche per i Giovani); dai consiglieri regionali del territorio (Mauro Piazza, Antonello Formenti e Raffaele Straniero), dal presidente Flavio Polano per la Provincia di Lecco, dal sindaco di Lecco Virginio Brivio, dal presidente della Camera di Commercio di Lecco Daniele Riva, dai presidenti delle comunità montane Carlo Signorelli e Carlo Greppi; dal rappresentante ANCI Paolo Brivio, Sindaco di Osnago.

Il documento confluirà poi, insieme a quelli delle altre province lombarde, in una proposta che verrà presentata al Governo nazionale.

Mauro Piazza, consigliere regionale e coordinatore del tavolo, ha dichiarato: “il Sistema Lecco ancora una volta è stato capace di trasformare una debolezza, in un punto di forza. Rimangono fermi i diritti che alcune parti del territorio hanno di determinare, in una fase successiva, la propria appartenenza ad altre aree vaste, all’interno delle procedure previste dalla legge dello Stato. Regione traccerà una linea generale per tutto il territorio lombardo, ma mantenendo attenzione, rispetto e ascolto per le istanze che emergono dai comuni. Prova ne sia il fatto che è già stata fissata un’assemblea dei sindaci per illustrare il documento oltre a una serie di incontri che promuoveremo sui territori- prosegue il consigliere-  la Regione rispetterà come sempre la volontà popolare, se sarà chiamata a esprimere il proprio parere, ma all’interno di percorsi previsti. Le zone omogenee sono l’occasione per riprendere l’interlocuzione con i territori della provincia, per capire se possono essere uno strumento che possa far venir meno o mitigare la volontà di cambiare l’area vasta di riferimento.  Ancora una volta è emerso il dialogo tra istituzioni di vario livello e forze sociali, valore aggiunto del nostro territorio, senza contrapposizioni: il documento è stato apprezzato e approvato unanimemente, dopo un percorso ricco di incontri e di contributi.  Sarà ora necessario lavorare per l’omogeneità tra Area Vasta e servizi pubblici, aziende regionali, ambiti ottimali per l’erogazione dei servizi, uffici del Governo centrale, Camere di Commercio; serve attenzione anche agli accorpamenti e alle alleanze delle società pubbliche. Infine non saranno certo i confini amministrativi di Area Vasta a ridurre la collaborazione con i territori confinanti sul tema del turismo, così come non è mai mancata sino a oggi, pur essendo due province distinte. Su questo dobbiamo rilanciare con soluzioni nuove, flessibili e veloci che vedano assieme pubblico e privato”.