Attimi #2 – La Poiana

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RUBRICA – ATTIMI –

La poiana comune (Buteo buteo) è un uccello rapace che spesso solca i cieli delle nostre montagne, colline e pianure.

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E’ facile vederla volteggiare in cielo cavalcando con abilità, con le ali tenute a “V”, le correnti ascensionali o anche appollaiata su pali o alberi, cercando di scorgere qualche preda.

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Spesso è osservabile in prossimità di strade in attesa di topolini incauti. Questa brutta “abitudine” è talvolta causa di investimenti da parte di autovetture. L’habitat della poiana è molto vario ed è quindi possibile scorgerla un po’ dappertutto anche se predilige spazi aperti al limite di aree boscate. E’ un uccello piuttosto schivo e solitamente fugge immediatamente appena vede un essere umano.

La poiana è un rapace di aspetto compatto, dimensioni medio-grandi, con un’apertura alare che può superare i 130 cm. Le ali sono arrotondate e la coda ampia, piuttosto corta. Il piumaggio negli adulti è generalmente bruno scuro nella parte superiore, macchiettato inferiormente con una macchia più chiara sul petto e recante strette barre scure sulla coda. Non presenta dimorfismo sessuale, il ciò significa che il maschio e la femmina hanno colorazioni molto simili.

Pur mantenendo costante il colore bruno superiore e macchiettato inferiormente, la colorazione di questo uccello può variare molto da un esemplare all’altro.

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Nel corso delle nostre passeggiate avremo almeno una volta udito il richiamo della poiana che è un sonoro fischio “miagolato” La poiana è un rapace diurno che caccia a terra perlustrando il suo territorio dall’alto di posatoi (pali, rami di alti alberi, etc.); occasionalmente sfrutta la tecnica dello “spirito santo”.

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Si nutre principalmente di piccoli mammiferi, di uccelli, di rettili, di anfibi e di carogne che cattura grazie a un becco adunco e forti zampe terminanti con lunghi artigli ricurvi.

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Nidifica sugli alberi o su pareti rocciose. Entrambi i genitori partecipano alla costruzione di un nido piuttosto rudimentale e, alla schiusa delle uova, si occupano per sei o sette settimane della nutrizione dei nidiacei. Nidifica sugli alberi o su pareti rocciose. Sia il maschio sia la femmina partecipano alla costruzione di un nido piuttosto rudimentale e, alla schiusa delle uova, si occupano per sei o sette settimane della nutrizione dei piccoli, detti pulli.

Nel nostro territorio è una specie stanziale che significa che è possibile osservarla nel corso dell’intero anno. Durante la stagione invernale si riscontra un incremento delle presenze dovuto all’arrivo di individui da nord, alcuni dei quali proseguiranno verso l’Africa. Nel corso dell’inverno gli esemplari che d’estate solcano i cieli delle montagne si spostano in pianura dove è più facile trovare prede da mangiare.

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Francesco Renzi
www.francescorenzi.com

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