Avis Mandello: la sede ora porta il nome di Gianni Comini

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Un momento della cerimonia di intitolazione della sezione comunale Avis di Mandello al dottor Gianni Comini.
Un momento della cerimonia di intitolazione della sezione comunale di Mandello dell’Avis al dottor Gianni Comini.

 

MANDELLO – “Dire Avis a Mandello ha sempre significato per tutti dire dottor Gianni Comini. Lui, 58 anni fa, l’aveva pensata, voluta, generata, guidata e cresciuta con ammirabile dedizione, amore, sapienza e umiltà, come si potrebbe fare con una figlia. E ora che lui sta godendo il meritato riposo, dedicargli la nostra sezione comunale ci sembra il passaggio e la conseguenza più giusta, per consentire a tutti di ricordarlo in modo degno e onorevole e a lui di essere sempre tra noi”.

Piercarlo Redaelli, presidente della sezione comunale di Mandello dell’Avis, ha introdotto con queste parole, sabato 14 maggio, la cerimonia di intitolazione della sede dei donatori di sangue al dottor Gianni Comini, scomparso nel luglio dello scorso anno.

Redaelli ha individuato quattro aspetti che contraddistinguevano il presidente onorario della sezione, a partire dal suo stile di vita. “Gianni era veramente una persona discreta – ha detto – capace di essere presente e di elogiarci, di incoraggiarci e di spronarci ma anche di correggerci, sempre con il suo modo riservato. La sua “scuola”, poi, ci ha insegnato ad adottare stili e scelte controcorrente rispetto a quanto normalmente accade intorno a noi. Non per essere diversi, ma perché questi comportamenti lui li ha sempre ritenuti fondamentali per crescere liberi, pensando con la propria testa e confrontandosi senza timori”.

“Da lui abbiamo imparato a non apparire – ha aggiunto il presidente – la pazienza di aspettare i risultati, l’umiltà di riconoscere i propri limiti, la saggezza di valorizzare il lavoro degli altri, la caparbietà nel perseguire un obiettivo quando ritenuto giusto e meritevole di attenzione”.

Luisa e Bruna Comini tagliano il nastro inaugurale.
Luisa e Bruna Comini tagliano il nastro inaugurale.

 

Il presidente ha altresì sottolineato come per il dottor Comini gli avisini fossero soprattutto amici. “Per incoraggiarci a continuare senza paura nei momenti gravosi e di sconforto – ha affermato – ci diceva che eravamo grandi abbastanza e che potevamo benissimo camminare da soli, perché lui la sua strada l’aveva percorsa”.

Quindi il “grazie” del presidente e del direttivo sezionale ai familiari del dottor Comini “per avere approvato e sostenuto da subito la nostra proposta”: alla moglie professoressa Carmela Calvetti e ai figli Giuseppe, Bruna e Luisa. Poi ai soci fondatori dell’Avis , chiamati significativamente soltanto con il loro nome di battesimo: Augusta, Olimpia, Valeria, Graziano, Gianni e Marusca.

Piercarlo Redaelli ha altresì avuto espressioni riconoscenti nei confronti degli artefici della bella mostra fotografica e documentale allestita nella sala civica di via Dante: Roberto Rosa, Chiara Poletti, Mimmo Manfreda, Giorgio Agostini, Alessandra Guitto, Alessandro Conti e Davide Bonfanti.

Nel suo indirizzo di saluto il vicesindaco Serenella Alippi ha in primo luogo definito il dottor Gianni Comini “uomo di grande stima e di infinità umanità, che ha saputo fare della sua professione una missione di vita per il bene di un gran numero di persone”.

“L’intitolazione al suo nome della sede avisina – ha aggiunto – è il giusto riconoscimento per l’impegno, la forza e la tenacia nel perseguire le finalità dell’associazione. Democrazia, partecipazione sociale e volontariato sono gli elementi centrali e insostituibili della solidarietà umana e non c’è dunque modo migliore per rendere omaggio a chi, con il suo impegno e la sua dedizione, ha fatto tanto per il nostro paese”.

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Parole di elogio per il ruolo svolto dal dottor Comini sono venute anche dal sindaco di Abbadia Lariana, Cristina Bartesaghi. “Molti miei concittadini hanno goduto anche in anni lontani delle sue cure – ha detto – e oggi pensando al presidente onorario dell’Avis di Mandello ricordo che anni fa, quando insegnavo alla scuola primaria “Sandro Pertini”, coniammo lo slogan “Resta solo ciò che è dono”, più che mai appropriato alla figura del dottor Comini e al ruolo dei donatori di sangue”.

La lettura da parte di Silvano Gianola, segretario dell’Avis provinciale e già presidente della sezione mandellese, dell’indirizzo di saluto del presidente provinciale Bruno Manzini, dopodiché la cerimonia ha vissuto un altro momento significativo. Luciano Benigni, 110 donazioni, socio onorario dell’Avis di Mandello e iscritto alla sezione avisina di Aprilia con la quale già da qualche anno l’associazione guidata da Redaelli ha instaurato un particolare legame di amicizia, ha letto il messaggio pervenuto dal presidente emerito Aldo Consani e dal consiglio direttivo del sodalizio attivo in provincia di Latina.

“Condividiamo l’importante momento di intitolazione della vostra sezione comunale  – si leggeva nel messaggio – a una persona che ha dato se stesso per diffondere i princìpi fondamentali della nostra benemerita associazione. E’ la dimostrazione di chi crede nell’altruismo e nello spirito di affratellamento che è vivo e profondo nel dono del sangue”.

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Dopo i saluti di Giorgio Grassi, presente in rappresentanza sia dell’Avis provinciale sia di quella regionale, e del presidente del gruppo comunale di Mandello dell’Aido, Mario Lafranconi (“Gianni ci ha sempre sostenuto e ci ha costantemente spronati ad andare sempre avanti”), Bruna Comini, figlia del presidente onorario della sezione avisina da lui guidata dal 1958 all’83, ha ringraziato a nome della famiglia per la scelta di intitolare l’associazione a suo padre. “Siamo contenti e ne siamo orgogliosi – ha detto – e so che al papà avrebbe fatto piacere, perché per lui l’Avis è stata una parte molto importante della sua vita e anche negli ultimi tempi quando vedeva un avisino il suo sguardo si illuminava”.

La cerimonia è poi proseguita all’interno dello stabile di via Dante che accoglie la “casa” dei donatori di sangue con la benedizione impartita dal parroco del “Sacro Cuore”, don Pietro Mitta, e il taglio del nastro della sede Avis “Gianni Comini” da parte delle figlie Bruna e Luisa.

Ultimo ma non meno significativo momento della cerimonia l’inaugurazione della mostra allestita nella sottostante sala civica fino a sabato 21 maggio e visitabile tutti i giorni dalle ore 17 alle 21. In questo caso a tagliare il nastro è stato Senyo Dotsey, origini ghanesi, ultimo iscritto alla sezione Avis di Mandello.

DI SEGUITO, NEL SERVIZIO FOTOGRAFICO DI CLAUDIO BOTTAGISI, LE IMMAGINI DELLA CERIMONIA DI INTITOLAZIONE DELLA SEDE AVIS DI MANDELLO AL DOTTOR GIANNI COMINI E DELL’INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA FOTOGRAFICA-DOCUMENTALE