LECCO – Insulti urlati da auto in corsa e lanci di oggetti, bottiglie verso la recinzione del campo di accoglienza: scene quotidiane secondo i responsabili della struttura per migranti allestita al Bione dove sono ospitati un centinaio di richiedenti asilo.
“Le frasi offensive, gli insulti di alcuni automobilisti si verificano tutti i giorni. Fortunatamente meno il lancio di oggetti, ma è capitato più volte” spiega Massimo Chiodini, referente del campo per la cooperativa Progetto Arca.
Episodi che hanno lasciato increduli gli stessi migranti, ai quali i responsabili del centro hanno dato disposizione di non reagire:
“ Per loro è una paura tra le tante che hanno vissuto nel loro percorso migratorio – prosegue Chiodini – Noi a loro spieghiamo che devono evitare di reagire e comportarsi sempre per il meglio, in modo educato e corretto con tutti, per dimostrare chi sono ed evitare di alimentare i pregiudizi. Spieghiamo anche che l’Italia è un Paese libero e che tutti possono esprimere opinioni, anche contrarie alla nostra, evidentemente ci sarebbero modi ben più civili per farlo”.
I ragazzi del campo sembrano comunque tranquilli: incontrati questa mattina, ci hanno accolto con grande cordialità, dicono di chiacchierare volentieri con le persone e dimostrano di non essere turbati da questi accadimenti.

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