Bonacina: “No alla guerra” ricordando i prigionieri a S. Egidio

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La chiesa di S. Egidio a Bonacina
La chiesa di S. Egidio a Bonacina
La chiesa di S. Egidio a Bonacina

LECCO – Mai più la guerra: è questo che alcuni membri della comunità di Bonacina hanno voluto lanciare organizzando per martedì 1° settembre a Sant’Egidio, amena località nella valle del Caldone a Lecco, rione Bonacina, un pomeriggio in ricordo di un episodio avvenuto 100 anni fa, durante la prima Guerra mondiale.

L’avvenimento che si ricorderà il primo di settembre, finora poco conosciuto, rappresenta un nobile atteggiamento di una comunità che dimostrò, e quell’esempio vale anche oggi, quanto sia nefasta la guerra. Un episodio raccontato dalle carte dello storico Arsenio Mastalli, abitante di Bonacina, scomparso nel 1969.

Umberto Cogliati
Umberto Cogliati

Cosa è successo 100 anni fa? “Nel 1915/16, , nei prati di Sant’Egidio, intorno alla chiesetta a lui dedicata, si è creato un campo di concentramento con centinaia di prigionieri austro-ungarici-slavi della prima Grande guerra mondiale – spiega Umberto Cogliati, tra gli organizzatori della manifestazione – Per noi quelli erano i nemici, invece erano poveretti, malconci, feriti, chiusi nei reticolati; uomini adulti ma anche molti ragazzi a meno di vent’anni, mandati a combattere contro di noi, come i nostri ragazzi a combattere contro di loro!”

“Ecco l’esemplare vicenda! – prosegue Cogliati – A quel triste spettacolo dei prigionieri, la gente di Bonacina e di Lecco, mossa da cristiana pietà, s’è adoperata in ogni modo per alleviare sofferenze e fame di quei disgraziati. Poveri tra poveri; le “schiscette” con roba da mangiare, le ferite bendate con lenzuola tagliate a strisce e, soprattutto, quegli sguardi affettuosi a far capire quanto sia inumana la guerra. L’Italia quella guerra l’ha vinta, lasciando sul terreno più di 500.000 morti; oltre ai caduti, pensiamo ai feriti, agli orfani , alle vedove…. Oggi giustamente ci si interroga: perché?”

Alla chiesetta di S. Egidio, quel giorno, sarà letto un passo della ricerca storica del compianto Arsenio Mastalli che riguarda quei fatti e un inserto storico a cura di Angelo Borghi.

Ai presenti a Sant’Egidio verranno omaggiati con una riproduzione del piccolo borgo, da un pregevole acquerello di Domizia De Rocchi, un documento sulla vita dell’abate Egidio (VIII secolo) e, agli interessati, un raro documento: l’elenco dei Caduti lecchesi nella prima grande Guerra.

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La manifestazione, che durerà metà pomeriggio, dalle 15,00 circa, alle 18,30, si chiuderà con la Santa Messa celebrata nella chiesina del Santo, dal Parroco Don Carlo Gerosa. 

“Le persone che verranno a Sant’Egidio per invocare la pace, saranno accomunate da due sentimenti – ha proseguito Cogliati – onorare i Caduti, numerosi, di quel conflitto, centinaia anche nel nostro territorio, e rendere omaggio, dopo un secolo, alle genti lecchesi e di Bonacina per l’altruismo e la pietà nei confronti di poveri ragazzi sofferenti, prigionieri e definiti “nemici”. Lo sguardo e lo spirito di Sant’Egidio, in quel pomeriggio, ci saranno di conforto”.

L’appuntamento è stato presentato giovedì mattina alla sede dell’AIDO di Lecco, alla presenza del presidente dell’associazione, Giovanni Briacca, anch’esso tra gli organizzatori della manifestazione. Con lui anche Riva Felice, referente della festa rionale di Bonacina, e Francesco Bodega: “E’ nostra intenzione – ha spiegato quest’ultimo – anche cercare di valorizzare la zona di S. Egidio che merita una maggiore attenzione”.