Braccia e organi plastinati: “Body World” al Manzoni

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LECCO – Donare il proprio corpo “post mortem” e farsi imbalsamare? Sembrerebbe un’idea bizzarra, eppure in 13 mila in tutto il mondo hanno compiuto questa scelta, registrandosi come donatori all’Institute for Plastination e tra questi anche nove italiani.

Difficile è  dire se tra i futuri candidati possa essercene qualcuno dei tanti, tra pazienti e personale medico, che giovedì si sono fermati nella hall della palazzina amministrativa dell’Ospedale Manzoni per gustarsi un assaggio di “Body Worlds”: la mostra che si è aperta a Milano dallo scorso ottobre, prodotta da Arts & Sciences Italy e ospitata negli spazi suggestivi della Fabbrica del Vapore.

Più di 200 organi e sezioni, 20 corpi interi “plastinati” resteranno esposti fino al prossimo 17 febbraio al centro culturale del capoluogo regionale. Un evento inedito e reso possibile, oltre che ai singolari donatori, dal procedimento della plastinazione: inventata e brevettata dallo scienziato tedesco Gunther von Hagens, questa tecnica permette di conservare perfettamente tessuti e organi sostituendo ai liquidi corporei polimeri di silicone.

Il risultato è una mostra senza filtri e senza finzione: il visitatore si trova di fronte a vere figure umane bloccate nel loro processo di decomposizione e osservabili pienamente nella loro anatomia.

C’è da giurarci che la materia farà senz’altro discutere, ma intanto in moltissimi al Manzoni si sono soffermati a scrutare il braccio “plastinato”, così come il cuore o i due fegati esposti al banchetto informativo dell’evento milanese.

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