Capodanno “muto”: fuochi d’artificio e petardi costano 500 €

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Vietato detenere e far esplodere petardi e fuochi d’artificio nei luoghi pubblici di Lecco il 31 dicembre e l’1 gennaio 2012. Lo stabilisce un’ordinanza del Comune, che prevede sanzioni fino a 500 euro per i trasgressori.

«È importante che i festeggiamenti per l’arrivo del nuovo anno – spiega il sindaco di Lecco Virginio Brivio – si svolgano in un clima di rispetto e sicurezza per tutti. Poiché spesso durante la notte di Capodanno si verificano episodi di disturbo della quiete e, a volte, anche danni a beni pubblici e privati provocati dallo sparo di petardi e fuochi, abbiamo voluto intervenire in maniera mirata.

Confidiamo comunque nel buon senso dei cittadini e sul controllo vigile dei più giovani da parte dei genitori, in modo che il Capodanno sia davvero un festa serena e gioiosa, senza incidenti di alcun tipo».

L’ordinanza, che riguarda in modo particolare l’area del centro cittadino e dei quartieri, vieta esplicitamente di usare o detenere nei luoghi pubblici o aperti al pubblico materiale esplodente, accendere fuochi, far esplodere petardi, castagnole e artifici esplodenti, poiché tali componenti turbano l’ordinato svolgimento della vita collettiva, creano pericolo per l’incolumità delle persone e possono causare il danneggiamento di monumenti e beni pubblici e privati.

Salvo che il fatto non costituisca reato, l’inosservanza degli obblighi e divieti dell’ordinanza comporterà l’applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria da euro 25 ad euro 500, oltre alla confisca del materiale.

La Polizia Locale di Lecco e le altre Forze dell’Ordine, che nelle scorse settimana hanno effettuato già controlli coordinati per verificare il rispetto delle norme in materia di vendita di prodotti esplodenti, sono incaricate di assicurare il rispetto delle norme prevista dall’ordinanza, che è pubblicata integralmente sul sito web del Comune (www.comune.lecco.it) ed è stata inviata per opportuna conoscenza anche alle associazioni di categoria dei commercianti.