C’è aria d’estate: inquina l’ozono

Tempo di lettura: < 1 minuto

Due sentinelle controllano costantemente la qualità dell’aria a Lecco, in via Amendola e in via Sora. Beh, a luglio, a riscaldamenti spenti, è andata molto bene, l’inquinamento è rimasto ampiamente sotto i livelli di attenzione, fatta eccezione dell’ozono che ha sforato la soglia massima il 6 luglio e poi l’ha toccata il 13.

Insomma tra tutti gli inquinanti l’unico a non abbassare la guardia neppure in estate è il nemico dei polmoni, l’ozono infatti provoca irritazioni e infiammazioni all’apparato respiratorio mettendo in crisi soprattutto asmatici, anziani e bambini.

Per quanto riguarda le polveri sottili, il cosiddetto Pm10, navigano invece tranquillamente sotto il limite 50 µg/m³ stabilito dalla legge di 50 µg/m³. Così in via Amendola è stato registrato in media il valore di 29,81 µg/m³  e in via Sora poco meno: 28,35 µg/m³.

Sono dati che si possono trovare nel sito del Comune di Lecco che li pubblica con cadenza mensile nella pagina web: http://www.comune.lecco.it/docinf.jhtml?param1_1=N11f36e1d76ae6300f2d
oppure nel sito dell’Arpa regionale all’inidirizzo http://ita.arpalombardia.it/ITA/qaria/listaLC.asp

A creare inquinamento intervengono diverse fonti come le attività antropiche, ma anche fattori naturali, soprattutto nel caso dell’ozono, ad esempio la centralina di Moggio che si trova in un luogo impervio nelle montagne valsassinesi regista ogni estate valori molto alti.

Per il resto i processi di combustione (civili e industriali) e l’utilizzo dei veicoli a motore, sono infatti le principali cause della formazione di inquinanti quali polveri sottili (PM10 e PM2,5), ozono (O3), biossido di azoto (NO2), monossido di carbonio (CO), biossido di zolfo (SO2) e benzene.