Centri di accoglienza aperti: incontro in musica coi migranti

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LECCO – Due mondi che spesso si guardano da lontano, quello di chi arriva e di chi ospita, e che per un pomeriggio hanno potuto più che sfiorarsi, rompere il ghiaccio in un momento di incontro che si è trasformato in una vera e propria festa: un “open day” dei centri di accoglienza del Ferrhotel e del Bione che sabato si sono aperti ai cittadini lecchesi per conoscere da vicino i migranti che li sono ospitati e i meccanismi messi in campo per affrontare l’emergenza immigrazione che riguarda anche il capoluogo manzoniano.

L’iniziativa è stata lanciata dal Comitato Noi tutti Migranti di Lecco che ha seguito l’invito dei promotori della Marcia degli uomini e delle donne scalzi che lo scorso 11 settembre avevano visto l’adesione di un migliaio di persone, a piedi nudi per le strade del centro per dire “No” al razzismo e all’intolleranza.
Nessuna marcia questo sabato ma la visita collettiva di circa una sessantina di cittadini ai centri dove avviene l’accoglienza primaria dei richiedenti asilo nel lecchese, prima di destinarli ad altre strutture sul territorio.

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Migranti, lecchesi e la musica a fare da collante: al Bione si sono esibiti per l’occasione il coro gospel dei Sol Quair, invece al Ferrhotel sono stati gli stessi migranti ad animare la festa con le musiche delle loro terre d’origine.

”C’è stato un bellissimo scambio e la musica ha creato un clima di condivisione e di festa – ha spiegato dal Guerrino Donegà, portavoce del comitato – Per un momento abbiamo rotto la monotonia della vita dei centri di accoglienza e l’auspicio è che si moltiplichino queste iniziative. Questi centri non sono un muro chiuso ma devono diventare un luogo di incontro per far sentire queste persone parte della comunità, affinché non passino la loro permanenza qui nella sola attesa di una risposta riguardo alla loro richiesta di asilo, ma che possano trascorrere questo tempo in un modo più vissuto”.