Confcommercio sulla Tares: “Una batosta, caos ed errori”

Tempo di lettura: 2 minuti
Alberto Riva
Alberto Riva, direttore di Confcommercio Lecco

LECCO – “E’ un altro balzello insopportabile per le imprese. Davvero non riusciamo più a capire la logica: sembra quasi che facciano apposta a colpire chi crea ricchezza e dà lavoro! Non si capisce se chi assume queste decisioni sappia comprendere la portata di queste imposizioni”.

E’ quanto dichiarava a fine novembre 2012 il direttore di Confcommercio Lecco Alberto Riva in merito alla istituzione della Tares e alla prime stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio che parlava di incrementi medi del 290% per le attività produttive con punte del 600%.

Purtroppo 10 mesi dopo, commentano dall’associazione, la Tares dopo mille proroghe e altrettanti pasticci è diventata realtà, una tremenda realtà che a Lecco sta creando confusione e caos.

Purtroppo ci avevamo visto giusto nel denunciare una situazione assurda con una tassazione iniqua – ribadisce oggi il direttore Riva – Oggi siamo alla prova dei fatti. E oltre alla stangata le famiglie e gli imprenditori lecchesi si trovano a dovere fare i conti con una serie spropositata di errori, ovviamente sempre al rialzo”.

E continua: “I più penalizzati sono sicuramente fioristi e fruttivendoli. Per loro sono arrivati conti salatissimi. Ci sono poi negozi che sono stati inseriti in tipologie errate: il negozio di casalinghi “trasformato” in negozio di generi alimentari con conseguente aggravio dei costi… Io mi auguro che ci sia ancora spazio per rivedere alcune tariffe e per cambiare alcun scelte in modo da attenuare l’impatto della Tares. Sappiamo che la tassazione è decisa a livello nazionale ma il Comune poteva decidere di alleggerire il carico ad alcuni e magari aumentarlo ad altri tipo banche e supermercati”.

Quindi Riva conclude con una amara constatazione: “La Tares può essere un colpo letale per molte imprese: questa tassa rischia di fare chiudere numerose attività lasciando senza un lavoro tanti lecchesi”.