LECCO – La Provincia di Lecco continua a monitorare il territorio per rilevare ulteriori segni di presenza dell’orso bruno avvistato la scorsa settimana a Dervio e a Ballabio dove il plantigrade pare sia transitato.
Le segnalazioni della scorsa settimana sono in assoluto le prime per la nostra provincia. Nei luoghi delle segnalazioni sono intervenuti il referente per la Provincia di Lecco del progetto LIFE Arctos Pietro Gatti e gli Agenti del Nucleo faunistico del Corpo di Polizia Provinciale coordinati dal Comandante Raffaella Forni per verificare la presenza di segni del passaggio dell’animale. A Dervio e a Ballabio sono stati infatti trovati elementi, tra cui segni di unghie e pelo. In particolare a Ballabio, in un secondo e più approfondito sopralluogo, è stata rintracciata una quantità di pelo sufficiente per l’individuazione delle caratteristiche genetiche le cui risultanze dell’ISPRA non saranno però disponibili prima di tre settimane.
Il progetto LIFE, per la conservazione dell’orso bruno sulle Alpi Centro orientali, sottoscritto recentemente dall’assessore Carlo Signorelli dopo la delibera di Giunta del 18 ottobre scorso, promosso dalla Regione Lombardia e finanziato dall’Unione Europea, ha lo scopo di monitorare la presenza dell’orso in Lombardia e di informare la popolazione in modo di porre le basi per la conoscenza della specie e la sua convivenza con l’uomo. Al progetto vi partecipano anche le Province di Bergamo, Brescia, Sondrio e i Parchi di Stelvio, Adamello, Alto Garda, Orobie bergamasche e Orobie valtellinesi.
La Provincia di Lecco ricorda che “L’orso bruno rifugge la presenza dell’uomo e per questo si muove soprattutto di notte: dalla sua reintroduzione alla fine degli anni 90 l’orso non ha mai provocato problemi all’uomo. Al più può provocare qualche danno agli alveari o alle piante da frutto”. Nel caso di conferma della presenza dell’orso sul territorio, la Provincia è pronta a organizzare anche incontri informativi con gli agricoltori della zona.