Facchinetti: “I grandi non ci ascoltano ma Consonno sarà nostra”

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Consonno 5 agosto (13)

OLGINATE – “ Sono oramai 3 giorni che ho lanciato la mia/nostra idea. Ho atteso Sabato e Domenica, davanti al telefono, sperando che una delle grandi aziende che ho citato nello scorso post mi chiamasse dicendo: “Facchinetti, bella idea: noi ci siamo”. Questo non è successo. È come se i giovani non esistessero per chi muove i fili in questo paese. È come se fossero dei fantasmi, esattamente come Consonno: la città fantasma”.

Francesco Facchinetti
Francesco Facchinetti

Francesco Facchinetti si sfoga attraverso la sua pagina facebook per il mancato interesse suscitato dalla sua proposta di acquistare Consonno per trasformarla in una città dedicata i giovani da parte dei grandi imprenditori italiani. Nessuna chiamata da parte di chi avrebbe potuto facilmente investire in questo progetto e nell’acquisto del borgo olginatese (quotato 12 milioni dalla società che lo ha messo in vendita) e affiancare l’intuizione dell’artista per realizzare nel lecchese qualcosa che in Italia manca.

“Invece è successa una cosa che mi ha spiazzato – ha proseguito però il cantate – Centinaia di privati, di gente normale, di ragazzi, di famiglie, mi hanno contattato offrendo i loro soli, tempo, forza e pensiero. Persino miei amici artisti famosi in tutto il mondo si sono offerti di darmi una mano. Piccole imprese, piccoli imprenditori, sindaci di paesini e tanti altri mi hanno offerto il loro aiuto: ed è da qui che noi partiremo. La città dei giovani vedrà la luce solo se tutti noi ci daremo da fare”.

Facchinetti è determinato e già all’indomani della notizia della messa in vendita on-line di Consonno aveva contattato il referente per fissare un appuntamento: “ Venerdì incontrerò chi cura la vendita di Consonno. La prossima settimana farò un sopralluogo e da oggi stendo il progetto insieme alla mia squadra. È dalla città fantasma che i giovani italiani risorgeranno. Nulla è a caso ed è proprio da lì che ricominceremo tutto. Grazie e facciamo in mondo che questo non sia uno dei tanti sogni che rimarranno incastrati nei cassetti. L’Italia ha bisogno di noi. I giovani hanno bisogno di noi. Facciamolo ora”.