OLGINATE – “ Sono oramai 3 giorni che ho lanciato la mia/nostra idea. Ho atteso Sabato e Domenica, davanti al telefono, sperando che una delle grandi aziende che ho citato nello scorso post mi chiamasse dicendo: “Facchinetti, bella idea: noi ci siamo”. Questo non è successo. È come se i giovani non esistessero per chi muove i fili in questo paese. È come se fossero dei fantasmi, esattamente come Consonno: la città fantasma”.

Francesco Facchinetti si sfoga attraverso la sua pagina facebook per il mancato interesse suscitato dalla sua proposta di acquistare Consonno per trasformarla in una città dedicata i giovani da parte dei grandi imprenditori italiani. Nessuna chiamata da parte di chi avrebbe potuto facilmente investire in questo progetto e nell’acquisto del borgo olginatese (quotato 12 milioni dalla società che lo ha messo in vendita) e affiancare l’intuizione dell’artista per realizzare nel lecchese qualcosa che in Italia manca.
“Invece è successa una cosa che mi ha spiazzato – ha proseguito però il cantate – Centinaia di privati, di gente normale, di ragazzi, di famiglie, mi hanno contattato offrendo i loro soli, tempo, forza e pensiero. Persino miei amici artisti famosi in tutto il mondo si sono offerti di darmi una mano. Piccole imprese, piccoli imprenditori, sindaci di paesini e tanti altri mi hanno offerto il loro aiuto: ed è da qui che noi partiremo. La città dei giovani vedrà la luce solo se tutti noi ci daremo da fare”.
Facchinetti è determinato e già all’indomani della notizia della messa in vendita on-line di Consonno aveva contattato il referente per fissare un appuntamento: “ Venerdì incontrerò chi cura la vendita di Consonno. La prossima settimana farò un sopralluogo e da oggi stendo il progetto insieme alla mia squadra. È dalla città fantasma che i giovani italiani risorgeranno. Nulla è a caso ed è proprio da lì che ricominceremo tutto. Grazie e facciamo in mondo che questo non sia uno dei tanti sogni che rimarranno incastrati nei cassetti. L’Italia ha bisogno di noi. I giovani hanno bisogno di noi. Facciamolo ora”.

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