Finiti 40 anni di cinema anche per la famiglia Basilio

Tempo di lettura: 3 minuti
Mina - Vito - Francesca Basilio - cinema
Mina, Vito e Francesca Basilio

LECCO – Quarant’anni di proiezioni non era solo il traguardo raggiunto dal Mignon, ma anche da Vito Basilio, storico gestore insieme alla moglie Mina della sala di viale Costituzione, nata negli anni ’70, così come del Nuovo che, nonostante il nome, era il più “anziano” tra i due cinema ed era già attivo dalla metà degli anni ’50.

Una storia che si è interrotta lunedì con la chiusura di entrambi i locali, dopo anni di difficoltà economiche che hanno costretto i titolari, i fratelli milanesi Di Sarro, a spegnere per sempre le luci in sala.

Era da tempo era evidente il calo di spettatori che dal 2010 in poi ha subito una vera e propria picchiata – spiega Basilio – sarà colpa della crisi, dei locali diventati vecchi o dei permessi non concessi, giustamente o meno non tocca a me dirlo, quando si voleva ampliare e creare più sale. Se siamo rimasti aperti fino ad oggi è stato solo grazie al sacrificio dei proprietari, alcune delle migliori persone che io abbia mai conosciuto”.

Vito Basilio nella sala di proiezione del Mignon
Vito Basilio nella sala di proiezione del Mignon

Vito Basilio è giunto alla conduzione del Nuovo e del Mignon nel 1997, ma alle spalle aveva già fatto esperienza praticamente in tutti i cinema lecchesi: prima all’Ariston di Germanedo, intorno al 1973, poi trasformato in Capitol dove è rimasto fino al 1994 insieme alla moglie,  che lo ha affiancato a partire dal 1980. Poi la chiusura della sala ed un anno di stop dal cinema per lavorare nell’azienda Pagani di via Belfiore, sempre insieme a Mina che, nel 1996, ha trovato impiego al cinema Europa, giusto qualche mese prima che anche questo chiudesse.

Infine l’arrivo a Nuovo e Mignon che diventano quasi un’azienda familiare: qui infatti lavorava insieme ai genitori la figlia Francesca e la nuora Silvia.

“Se i cinema sono sopravvissuti fino ad oggi – sottolinea Vito Basilio – è anche perché li gestivamo come se fossero parte della nostra vita, una seconda casa, con la piena fiducia dei proprietari”.

Ora Vito potrà godersi la pensione mentre i familiari, impiegati part-time nell’attività delle sale, dovranno trovare una nuova occupazione. E’ però aria di nostalgia quella che si respira in casa Basilio: “Ci dispiace molto – spiega Mina – sia per i cinema, che abbiamo sempre gestito con grande passione, sia per il rapporto che si era creato con quelle persone che venivano a godersi gli spettacoli e che, come noi, si erano molto affezionati a queste sale”.

 VEDI ANCHE:

Addio ai cinema. Chiusi il Nuovo e il Mignon

Cinema chiusi. Gli assessori: “Attendiamo investitori per il multisala”

Nuovo e Mignon chiusi. La politica: “Si faccia largo alla multisala”