I bimbi sfilano contro le mafie: in 700 per
il “Legalitour”

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LECCO – “Giustizia”, “libertà”, “verità”, “legalità”: a chiederle sono cittadini alti poco più che un metro, i giovanissimi alunni dell’Istituto comprensivo Lecco “A. Stoppani” che sabato mattina hanno marciato per le strade di Lecco contro le mafie, innalzando i loro cartelli accompagnati dagli insegnanti, dai genitori e dai volontari di Libera.

E’ il “Legalitour” promosso dall’istituzione scolastica in collaborazione con l’associazione fondata da don Luigi Ciotti che ha preso avvio dalla corte della scuola primaria Cesare Battisti di Acquate, abbellita dai lavoretti preparati dagli studenti.

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“Il nostro istituto comprensivo crede fermamente che la legalità sia un valore irrinunciabile. Crediamo che la legalità sia bella, che sia bella l’onestà – ha sottolineato nel suo intervento il dirigente scolastico Renato Cazzaniga mentre gli alunni gli sfilavano accanto con i loro cartelloni – pensiamo che i nostri ragazzi, per diventare cittadini democratici, devono essere formati a conoscere, a rifiutare la comoda e ottusa ignoranza di chi immagina che l’omertà possa in qualche modo proteggerci. Abbiamo invece bisogno di verità e di rompere il silenzio con la denuncia”.

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Lo hanno fatto a loro modo i bambini della scuola dell’infanzia “Rosa Spreafico” e delle scuole primaria di Acquate, Belledo e Germanedo con canti e con i cartelloni realizzati su questo tema.

“Si vuole che voi, già da ora, vi rendiate conto di cosa sono le istituzioni, che cosa è la criminalità e cosa le istituzioni devono fare per combattere l’illegalità – ha sottolineato il capo di Gabinetto della Prefettura, Stefano Simeone – Voi, con la vostra testa, e non si vuole che altri si possano interporre nelle vostre scelte”.

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A rappresentare le forze dell’ordine lecchesi all’evento, il questore Alberto Francini: “Stamattina voi state facendo polizia, questo significa fare sicurezza. Perché la sicurezza passa per la metà dall’attività di ogni cittadino che deve presidiare il proprio territorio e avere il coraggio della denunzia – ha sottolineato Francini – Noi come forze di Polizia faremo la nostra parte fino in fondo ma la battaglia la possiamo vincere solo se la gente comune, la scuola, la chiesa e la cultura si mettono insieme per combattere l’illegalità. Non bisogna avere paura, noi siamo più forti di ogni organizzazione criminale”.

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Circa 700 i ragazzi e i genitori che hanno portato l’iniziativa per le vie del capoluogo toccando i luoghi simbolo delle nostre istituzioni come la Prefettura, la Questura e il carcere di Pescarenico, passando per quei luoghi che sono invece emblema dell’illegalità come l’ex pizzeria “Wall Street” e il “Giglio”, entrambi locali sequestrati all’ndrangheta negli anni ’90. A più 20 anni di distanza da quei fatti, una nuova inchiesta e nuovi arresti, giusto nelle scorse settimane, hanno fatto capire che l’incubo per Lecco era tutt’altro che finito.

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“Grazie di questo invito per noi è veramente bello essere qui e lo dico in questi giorni così difficili per l’amministrazione – è intervenuta l’assessore comunale all’istruzione, Francesca Bonacina – E’ doppiamente bello che ci siano iniziative di questo tipo perché dobbiamo far capire che questa non è la battaglia di un singolo o di un ente, ma è la battaglia di una città”.

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Ad affiancarla, il vicesindaco Vittorio Campione: “Oggi siete qui per dire  ‘no’ all’illegalità, alle mafie e alla corruzione, ma il più grosso ‘no’ che oggi direte è quello all’indifferenza, a chi si gira dall’altra parte quando c’è qualcosa di sbagliato. Oggi, così colorati e così rumorosi, è impossibile non vedervi”.

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