Il Ragno Alippi e la regista Nessi protagonisti al Rotary Club di Lecco

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LECCO – Serata conviviale ieri sera, giovedì, al Rotary Club Lecco. Ospite d’onore il Ragno di Lecco Gigi Alippi, classe 1936, relatore della serata unitamente alla regista Paola Nessi, che ha curato i documentari delle più prestigiose spedizioni alpinistiche, dal titolo: “Spedizione italiana in Antartide: storia di un’amicizia”.

Il tema conduttore della serata è rappresentato dall’amicizia fraterna che si instaura fra uomini che, fra mille difficoltà e sofferenze, hanno portato a termine scalate ed esplorazioni in terre lontane e in condizioni proibitive.

Il racconto di Alippi è corredato da immagini d’epoca sapientemente raccolte e montate dalla regista.

Il primo racconto è quello relativo alla “Missione Antartide”, del 1975, il cui scopo era quello di esplorare e di acquisire territori da mettere a disposizione dell’Italia per progetti di ricerca e sviluppo. La missione richiese mesi di preparazione; partirono per l’Antartide gruppi scientifici ed un gruppo alpinistico formato da 15 componenti che portò a termine la conquista di cime inesplorate, denominate “Cima Italia” e “Cima Ragni di Lecco”. Gigi Alippi era uno di quegli alpinisti.

A seguire un trailer del “Film documentario sulla vita di Alippi”, in corso di preparazione e di montaggio. Eccellenti le immagini della Grignetta sorvolata 2 settimane fa da Alippi sull’elicottero di Simone Moro, che commenta alcune grandi imprese alpinistiche del passato rivisitate con gli occhi di un grande alpinista dei giorni nostri.

L’ultimo film, riprodotto integralmente, ha proposto le immagini suggestive e spettacolari della scalata alla vetta del monte Mc Kinley, anno 1961. Fra i protagonisti dell’impresa, oltre ad Alippi, vanno annoverati Carlo Mauri, Romano Perego, Luigino Airoldi, Annibale Zucchi e l’indimenticabile Riccardo Cassin, capo spedizione. Attraverso il racconto dei protagonisti, nel 50° anniversario dell’impresa, si ripercorrono le fasi dell’avvicinamento alla montagna, della difficilissima scalata della parte rocciosa del versante sud e dell’ultima ascensione lungo creste innevate e ghiacciate, fino alla vetta. Ancor più lunga e difficile fu la discesa, durata ben tre giorni, tra freddo intenso, vento e nebbia.

Alippi ha evidenziato due elementi basilari: il primo, Cassin volle che alla vetta arrivassero tutti indistintamente gli scalatori, senza che nessuno fosse lasciato indietro; il secondo, che lo stesso Alippi cedette le sue calzature ad un compagno con inizio di congelamento e fece quasi tutta la discesa calzando soltanto alcune due paia di calzettoni. Sottolineando come tutto questo vuol dire amicizia.