Il “voto” di Dino Piazza e la promessa mantenuta da 35 anni

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Dino Piazza

 

LECCO – Un voto alla Madonna fatto 35 anni fa affinché il figlio, vittima di un incidente e rimasto in coma per diversi giorni, potesse tornare in vita. Un voto e una promessa: ogni anno, una festa con tanti amici, tutti rigorosamente invitati e ospiti, al rifugio Piazza al San Martino con una messa celebrata nella piccola chiesetta, prima di dare il via al momento di convivialità.

Le parole di Dino Piazza, imprenditore e noto alpinista appartenente al Gruppo dei Ragni di Lecco, trovarono risposta: il figlio Arnaldo, vittima dell’incidente, uscì dal coma e si riprese. Quel trauma però implicò la perdita della parola… gliela ridò la montagna un paio di anni dopo.
Papà Dino decise di portarlo a camminare ad arrampicare convinto che quell’ambiente potesse essere la medicina migliore. E infatti, fu durante un’arrampicata che il figlio Arnaldo scivolò arrampicando e quello spavento ruppe il suo silenzio: urlò e da quel giorno riacquisì il dono della parola.

 

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E così ieri, sabato, per il 35° anno consecutivo, il rifugio Piazza del San Martino si è animato. Cento tra parenti, amici e compagni di cordata che hanno risposto all’invito di Dino Piazza e sono giunti nonostante il tempo infausto, con nuvole basse e pioggia battente. Tutti si sono inerpicati lungo il sentiero raggiungendo il rifugio, chi con l’ombrello, chi bardato da cima a fondo.
In 35 anni non c’è stato maltempo o altra ragione che abbia fatto desistere Dino Piazza dall’organizzare la festa con gli amici che non hanno mai declinato l’invito.

“Gli alpinisti come noi non hanno paura di un po’ d’acqua – dichiara Dino ridendo – Ho 83 anni, classe 1932 e sono ancora qui, l’anno venturo, puoi dir giuro, che saremo ancora qui a festeggiare”.
La lucentezza dei suoi occhi è ancora quella di un ragazzo di quando, spinto da una fortissima passione per la montagna coltivata sulle pareti e le cime di casa, si mise in evidenza scalando la parete nord-ovest del Civetta lungo la celebre via Solleder; ripetendo, nel 1956, la mitica Bonatti al Dru e compiendo numerose ascensioni in tutto l’arco Alpino e aprendo anche nuove vie.

“Avevo fatto un voto alla Madonna promettendo che se mio figlio fosse rimasto in vita, ogni anno avrei festeggiato al San Martino con tutti gli amici. Da quel giorno sono passati 35 anni. Siamo ancora qui, ieri, come oggi, unito da un’amicizia vera”.