La Madonna di Fatima è ad Abbadia: “Si è trovata bene nel 2011 ed è tornata”

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L'arrivo a Chiesa Rotta di Abbadia Lariana della Madonna pellgrina di Fatima.
L’arrivo a Chiesa Rotta di Abbadia Lariana della Madonna pellegrina di Fatima.

 

ABBADIA LARIANA – “La Madonna pellegrina mi ha detto che si è trovata bene da voi quattro anni fa, perciò ha voluto tornare”.

Don Vittorio De Paoli, assistente spirituale dell’Apostolato mondiale di Fatima, ha spiegato così – simpaticamente e con il sorriso – il ritorno della Vergine di Fatima ad Abbadia Lariana a distanza di soli quattro anni da quell’ottobre 2011 quando la statua fu accolta sempre ad Abbadia e vi rimase per una settimana.

Sabato 5 settembre la Madonna pellegrina è tornata nella chiesa di San Lorenzo dopo essere stata accolta, ieri come quattro anni fa, al parco di Chiesa Rotta.

Giunta ad Abbadia da Milano su un pullmino del Corpo volontari di protezione civile del capoluogo lombardo e scortata dall’ingresso in paese fin sul lungolago dai carabinieri, la statua è stata inizialmente collocata su una portantina, quindi accompagnata a spalle dagli alpini del gruppo Ana di Mandello – preceduti dal corpo musicale mandellese e seguiti da una delegazione di volontari del Centro Sport Abbadia e del gruppo comunale di Protezione civile – fino alla parrocchiale.

Il forte vento ha infatti impedito sia l’arrivo della Madonna in motoscafo, com’era inizialmente previsto, sia la sosta presso il giardino della parrocchia.

Numerosi fedeli si sono comunque ritrovati dapprima a Chiesa Rotta e successivamente dentro la parrocchiale per il Rosario meditato, guidato da don Vittorio De Paoli, che lungo il tragitto dal parco alla chiesa era stato affiancato dal parroco, don Vittorio Bianchi.

 

La Madonna pellegrina portata a spalle dagli alpini del gruppo Ana di Mandello da Chiesa Rotta alla chiesa parrocchiale di San Lorrenzo.
La Madonna pellegrina portata a spalle dagli alpini del gruppo Ana di Mandello da Chiesa Rotta alla chiesa parrocchiale di San Lorenzo.

 

Il sacerdote ha ricordato la concomitanza dell’arrivo della statua con l’inaugurazione del rinnovato sagrato, “che è un luogo importante per una comunità cristiana – ha detto – perché se potesse parlare inviterebbe chi vi sosta a incontrare Gesù dentro la chiesa e poi guiderebbe i primi passi di ogni fedele verso il ritorno alla propria casa”.

Don Vittorio De Paoli, che è anche parroco di San Giuseppe della pace a Milano, ha ricordato come Maria, apparendo nel 1917 ai tre pastorelli di Fatima, abbia consegnato loro, ma idealmente a ciascuno di noi, cinque messaggi: “Pregate, convertitevi, fate penitenza, aiutatemi a salvare le anime e affidatevi al mio cuore immacolato”.

Quegli stessi messaggi hanno guidato la successiva recita del Rosario. Dopodiché don Vittorio De Paoli ha affermato: “Questa sera vogliamo affidare alla Madonna in particolare i vostri giovani, gli anziani e gli ammalati”.

Il sacerdote ha poi spiegato che quest’anno la statua della Madonna pellegrina ha fatto più tappe in giro per l’Italia “perché si avvicina il centenario delle apparizioni, che cadrà appunto nel 2017”.

“Arriva da voi ad Abbadia – ha aggiunto – dopo essere stata tra luglio e agosto tra i carcerati di Rebibbia e nelle case di alcuni tossicodipendenti della Comunità Cenacolo di suor Elvira in Piemonte. E’ dunque intrisa delle lacrime di tante mamme e di tanti papà che hanno un figlio drogato e che l’hanno affidato a lei”.

“Da Abbadia – ha detto sempre il sacerdote – la statua della Madonna pellegrina andrà a Casale Litta, in provincia di Varese, e dopo altre quattro tappe in Lombardia raggiungerà la Calabria, prima di ripartire alla volta di Fatima”.

 

La statua della Madonna pellegrina di Fatima fa il suo ingresso in parrocchiale preceduta da don Vittorio De Paoli.
La statua della Madonna pellegrina di Fatima fa il suo ingresso in parrocchiale preceduta da don Vittorio De Paoli.

 

“La Madonna – ha detto successivamente don Vittorio Bianchi – ci dice che la nostra deve essere una vita in cui al primo posto ci sia l’incontro con Gesù, un’esistenza vissuta al cospetto di Dio”.

Non sono mancate, nell’intervento del parroco di Abbadia, alcune riflessioni personali. “Sono prete da 51 anni – ha affermato – e sono contento di esserlo. Non ho voluto andare in pensione perché voglio continuare la missione che mi è stata affidata, che è quella di essere pastore in mezzo al popolo”.

“Alla Madonna – ha aggiunto – chiedo stasera di farci guarire dal nostro egoismo, dalla nostra indifferenza e dal nostro orgoglio e anche ognuno di voi è autorizzato a chiederle una grazia. Non dimentichiamo che a Maria piacciono i peccatori, ma quelli  che si convertono”.

Quindi, dopo la benedizione, i fedeli sono sfilati davanti alla statua della Madonna, attorno alla quale avevano preso posto, oltre alle penne nere, alcuni Templari cattolici d’Italia.

Un bacio indirizzato alla Vergine, il segno della croce, lo sguardo fisso a quella bianca statua e una breve preghiera personale prima di lasciare la chiesa.

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