LECCO – Anche quest’anno a Germanedo ritorna la tradizionale festa del Santuario dell’Addolorata, da tutti conosciuto come Santuario della Rovinata, uno tra i luoghi sacri mariani lecchesi più amati dalla popolazione del capoluogo e del circondario.
Festa che ha assunto maggiore importanza dall’anno 2009, quando è stata costituita la nuova Comunità Pastorale formata dalle tre parrocchie lecchesi di Germanedo, Belledo e Caleotto riunite appunto sotto il patronato di questa Madonna e con l’unica denominazione di “Comunità Pastorale Madonna alla Rovinata”.
Quest’tanno i festeggiamenti saranno ancora più solenni visto che ricorre il 155° anniversario della Benedizione del Santuario sottolineati dal delicato intervento di restauro, Finanziato dalla Fondazione della Provincia di Lecco, cui è stata sottoposta la pala d’altare raffigurante la Madonna Addolorata, donata da Paolo Serponti Marchese di Mirasole, nell’anno 1859.
LA STORIA DEL SANTUARIO
Proprio questo anniversario ci dà modo di ripercorrere brevemente la storia del Santuario.
Era infatti il 1849 quando, a séguito della abbondanti piogge, dalle pendici del Resegone si distaccò una frana che si abbatté su un’antica santella ubicata nei boschi sopra Germanedo, su cui vi era raffigurato l’affresco della Pietà con i Santi Carlo e Francesco. La cappella resistette al violento urto restando intatta. Il fatto venne giudicato miracoloso dalla popolazione che, spronata dall’allora parroco don Andrea Magni, decise di erigere a fianco della cappella un vero e proprio Santuario dedicato all’Addolorata. I lavori di costruzione vennero sostenuti dalla popolazione germanedese e si protrassero per ben dieci anni, quando nel 1859 vennero coronati dalla benedizione della chiesetta e dal posizionamento sull’ancona dell’altare del quadro dell’Addolorata trafitta dalle Sette Spade, donato appositamente dal Marchese Paolo Serponti di Mirasole.
Proprio l’evento franoso cui è legato il miracolo fa denominare sia la località, sia il santuario con l’appellativo di “Rovinata” che nel gergo comune di allora stava ad indicare proprio la frana e il conseguente accumulo di “sfasciume” e materiale roccioso.
IL LEGAME CON I MARCHESI SERPONTI
È bene ricordare infatti quanto la nobile famiglia dei Serponti, per secoli, fu affettuosamente legata alla parrocchia di Germanedo. Sin dal 1690 i marchesi furono i protettori della parrocchia all’interno della quale possedevano addirittura una cappellania privata, dotata di coadiutore da essi retribuito. Al marchese Paolo Serponti, oltre alla donazione del quadro dell’Addolorata, è attribuito il finanziamento dei lavori di riforma in veste neoclassica della chiesa parrocchiale di Germanedo avvenuti nel 1836 con l’innalzamento della cupola progettata da Felice Pizzagalli.
L’IGNOTO PROGETTISTA DEL SANTUARIO
Molta più incerta è la paternità del progetto del Santuario della Rovinata che molti però attribuiscono all’illustre architetto Giuseppe Bovara. La fattura degli stucchi delle lesene interne lascerebbero entrare nella rosa dei possibili progettisti del Santuario anche Adriano Gàzzari, fine ingegnere molto attivo a Lecco nella metà dell’Ottocento.
LE CAPPELLE DELLA VIA CRUCIS
Da menzionare, inoltre, sono le stazioni della Via Crucis, originariamente raffiguranti i Misteri del Rosario, erette nel 1925 per volere di don Fiorenzo Biffi. Inizialmente affrescate dal celebre artista Luigi Tagliaferri di Pagnona, vennero successivamente dotate di formelle in cotto rappresentanti le scene della pia pratica della Via Crucis, poi sostituite nel 1993 con altre di analogo soggetto in materiale bronzeo realizzate dello scultore intimista Fulvio Simoncini. (Storia completa del Santuario su www.madonnaallarovinata.it)
LE GRAZIE ANTICHE E ATTUALI ELARGITE DALLA MADONNA DELLA ROVINATA
Sappiamo bene che durante i due grandi Conflitti Mondiali novecenteschi la chiesa era visitata di giorno e anche di notte.
Durante gli allarmi parecchie persone salivano al Santuario a pregare e venivano fatte alcune processioni in domenica. Molti Lecchesi furono beneficiati delle Grazie ricevute dalla Madonna e un tempo l’interno del Santuario era interamente coperto di ex voto.
«Di notte, quando sono spenti tutti i lumi, anche le stelle del cielo», scriveva l’abate Antonio Stoppani pochi anni dopo la costruzione della chiesetta, «il lumicino della Rovinata veglia perenne in seno al monte, quasi spiando, con timido sguardo, dappertutto, fino in fondo al piano, fino al di là del lago».
Oggi il lumicino dello Stoppani è diventato un faro, segno di gratitudine alla Vergine Maria per un miracolo che sarebbe accaduto all’Ospedale Manzoni.
IL RESTAURO DELLA PALA D’ALTARE
Il bel quadro dell’Addolorata, già sottoposto a un intervento di restauro nel 1999, quando si portarono a compimento i lavori di sistemazione del Santuario, in anni recenti ha manifestato evidenti segni di deterioramento degli strati pittorici. Nel 2013, in vista del 155° anniversario, si è pertanto deciso di sottoporre urgentemente l’opera ad un restauro che ne fermasse il veloce degrado. Il lavoro è affidato alla ditta Villa di Bergamo.
Il quadro è stato preventivamente analizzato con tecniche scientifiche non invasive (Raggi UV, Raggi IR e indagini microscopiche). I risultati hanno evidenziato un precedente intervento di restauro molto invasivo: l’intero manto azzurro della Madonna, parte del terreno, delle nuvole e del cielo risultavano ridipinte con spesse stratificazioni di colore ad olio steso sopra l’originale pittura. Particolare insolito risultano le sette spade conficcate nel cuore di Maria, sono dipinte su carta e successivamente incollate sull’opera. Le operazioni di restauro hanno in primis rimosso i depositi incoerenti superficiali, successivamente sono state adottate tecniche di consolidamento del tessuto di supporto originale così da ridare elasticità e forza alla tela. Le lacune causate dalle perdite di colore originale sono state stuccate e successivamente ritoccate; a protezione delle stratificazioni pittoriche è stata stesa una vernice anti UV che rallenta l’invecchiamento dei pigmenti originali.
Ora il quadro attende solo d’essere riportato nella sua storica sede.
LA FESTA 2014
I festeggiamenti 2014, oltre agli eventi che tradizionalmente ogni anno si ripetono, avranno inizio mercoledì 10 settembre con il Triduo di preparazione durante il quale sarà esposto alla venerazione dei fedeli il Quadro dell’Addolorata, in ciascuna delle tre chiese parrocchiali che compongono la Comunità Pastorale Madonna alla Rovinata. La pala d’altare verrà riportata in santuario domenica 14 settembre con la processione che principierà con il solenne canto delle Lodi Mattutine presso la parrocchiale di Germanedo.
Non mancheranno poi le tradizioni folkloristiche legate alla festa del Santuario, tra cui la distribuzione del famoso “Croccante della Rovinata” e dei vari oggetti votivi raffiguranti l’effige dell’Addolorata.

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