La vendetta di Pescate: il 6/12 chiuso l’accesso al Terzo Ponte

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svincolo pescate

PESCATE – “Per una volta saremo noi gli artefici, e non altri, delle ripercussioni sul traffico di tutto il territorio”.

Il sindaco di Pescate, Dante De Capitani, annuncia così un’ordinanza che ha il sapore di una dichiarazione di guerra: la chiusura degli svincoli del Terzo Ponte per la giornata di sabato 6 dicembre, festa di San Nicolò patrono di Lecco,  in risposta al mancato ripristino del doppio senso di circolazione sul ponte Vecchio causa, secondo il primo cittadino pescatese, dei disagi alla viabilità subiti dal proprio Comune.

Dante De Capitani
Dante De Capitani

“Su questa vicenda non ho intenzione di scrivere più nulla perché è venuta ora di far parlare i fatti, ma è indubbio che sulla gestione della viabilità del territorio lecchese e sulle ripercussioni sulla vivibilità dei cittadini, non solo quelli di Pescate, siamo all’anno zero – spiega De Capitani – La scorsa settimana ho avuto un incontro con una delegazione di cittadini della frazione Porto di Malgrate, che mi hanno invitato a bere un aperitivo da loro. Annegano nel traffico tutti i giorni, come e peggio di noi, e mi hanno manifestato le loro preoccupazioni ma anche la volontà di non fermarsi nella loro protesta, perché c’e’ in ballo la vivibilità della loro frazione, la salute e quella dei loro figli”.

Per questo De Capitani da tempo minaccia ritorsioni nei confronti in particolare del capoluogo, sul quale pesa principalmente la scelta di mantenere il senso unico in uscita dal ponte Azzone Visconti.

Così, in un’ordinanza pubblicata venerdì mattina, il sindaco ha ordinato il divieto di transito veicolare nel tratto ascendente dello svincolo (km 50,9 zona rotonda del ponte manzoni) in direzione del ponte e nel tratto di provinciale (km 49) dall’ingresso del parcheggio (parco fornace) sulla direttrice Milano SS36 dalle 9 alle 12. Con lo svincolo chiuso, per raggiungere Lecco sarà necessario usufruire del Ponte Kennedy.

Nella motivazione, si legge nell’ordinanza, vengono citati lavori di rifacimento della segnaletica stradale e opere di messa in sicurezza delle alberature, ma il sindaco lascia ben intendere che i motivi sono altri:

“Non si fermeranno loro e non mi fermerò io. Credo che nel territorio lecchese sia necessario un profondo e radicale rinnovamento di uomini, nella politica e nelle istituzioni. A mio avviso non basta essere persone a modo per governare, o per rappresentare le istituzioni. Oltre la competenza ci vuole passione, cuore e anche il coraggio di osare quando serve. Troppi burocrati, troppi passacarte, troppi sederi attaccati alle poltrone che scelgono di non decidere, di non vedere, di vivacchiare, di tirare a campare, di delegare. E poi ci si meraviglia se i cittadini non vanno più a votare”.