LECCO – Il secondo ponte di Lecco, inaugurato nel 1956 e dedicato al presidente americano John Fitzgerald Kennedy (secondo ponte) è stato subito ribattezzato dai lecchesi “il ponte nuovo”. Oggi i segni del tempo, ma soprattutto dell’incuria, non gli danno più ragione di quel nome.
Se l’illuminazione è stata sostituita recentemente dal comune di Lecco (che ne ha la manutenzione), e il manto stradale non è dei migliori, la vetuste ringhiere poste su entrambi i lati mostrano in tutto e per tutto la loro “anzianità”.
Fosse solo una questione estetica (per una città che vuole essere turistica già questo dovrebbe bastare per far sì che chi di dovere corra ai ripari) si potrebbe anche chiudere un occhio, ma le pessime condizioni non riguardano solo l’aspetto. Infatti, la serie di fotografie che abbiamo scattato questo pomeriggio (lunedì 15 aprile) mostrano in modo inequivocabile le condizioni in cui si trovano le due lunghe ringhiere verdi che fanno da protezione. Oltre ad essere bruttine e malconce vi sono numerose sbarre in ferro arrugginite e altre letteralmente corrose.
Visto l’utilizzo massiccio che viene fatto delle due corsie ciclopedonali lungo le quali corrono le ringhiere, sarebbe opportuno metterci mano, quanto meno per rendere sicuri i punti pericolosi. Del resto, con l’approssimarsi della bella stagione il numero di ciclisti, appassionati di jogging e mamme con i bambini aumenta enormemente e il rischio che qualcuno finisca per farsi male seriamente non è da escludersi. E poi, che figura fa Lecco nei confronti del dirimpettaio comune di Malgrate che sta ultimando un lungolago da cartolina?