LECCO – Una lettera scritta dal sindaco per gli abitanti di Chiuso che continuano a patire i disagi dovuti alla presenza del cantiere della galleria, mentre i lavori sono ormai fermi da un anno, bloccati dal contenzioso tra l’impresa e la Provincia.
Virginio Brivio risponde, con questa missiva resa pubblica nella sua newsletter settimanale, ad un precedente scritto recapitato in Comune dal Comitato di Chiuso, impegnato da mesi in una forte protesta per chiedere una soluzione ai problemi del quartiere.
“Gentili rappresentanti del Comitato di Chiuso,
mi preme rispondere, come d’altra parte è sempre stata mia abitudine, alla vostra lettera. La “vostra voce” è sempre stata ascoltata dal sottoscritto e dall’Amministrazione comunale, con cui si è instaurato un dialogo diretto e costante, forse “offuscato” dalla ribalta mediatica di alcune proteste scoppiate sul finire dell’anno, legittime per carità, ma “cavalcate” dai soliti noti della politica degli slogan che dovrebbero invece essere i primi a darvi le risposte che chiedete.
Perché a tagliare nastri siamo bravi tutti, è la memoria qui ad essere un po’ troppo corta… Ma andiamo oltre la bagarre mediatica, che nulla fa se non esacerbare gli animi, e riprendiamo in mano quello che interessa tutti, i fatti.
Sostenere che il 2017 sia stato l’anno della “paralisi totale” non rende giustizia né merito a quanto fatto dalle rispettive Amministrazioni coinvolte nella vicenda. Il Comune di Lecco, e non solo negli ultimi 12 mesi, ha investito tempo, risorse umane ed economiche andando oltre il proprio “compitino” e mettendo sul piatto fatti concreti: innanzitutto ci siamo impegnati nel coinvolgimento di enti di livello superiore, chiamando in causa anche la Provincia di Bergamo (d’altra parte il nome dell’infrastruttura è Lecco-Bergamo e non Lecco-Calolzio), Anas, Regione a fronte anche di un ordine del giorno del consiglio comunale che sollecitava la Provincia di Lecco a prendere atto che il tempo dell’autosufficienza (teorizzato e praticato dai precedenti amministratori) era terminato.
Con Rfi e Regione, in particolare, si è dialogato e lavorato in modo proficuo, tanto da essere arrivati allo stanziamento definitivo di un milione di euro da parte di Regione per la realizzazione del sottopasso ciclopedonale di Rivabella (a dicembre approvata la delibera definitiva), mentre Rfi e Comune realizzeranno l’opera ed integreranno le risorse.
Una cifra che, come ho già avuto modo di ribadire, deriva dai finanziamenti del “Patto per la Lombardia” e che, insieme ad altri 2,5 milioni di euro, il Comune ha scelto di destinare proprio alla Lecco-Bergamo, quando potevamo tranquillamente metterli su opere di competenza più strettamente comunale.
Il 2017 dunque, dal nostro punto di vista, non è assolutamente stato un anno perso. E’ vero invece che è l’anno che ha visto un empasse di fermo dei lavori per una querelle giudiziaria con l’azienda dove è ormai palese che le presunte risorse mancanti (peraltro in buona parte reperite)sono solo una scusa. Ci risulta peraltro che la Provincia abbia lavorato, e continua a farlo anche in questo nuovo anno, per riavviare la macchina nel suo complesso, ma anche cercando di affidare la realizzazione dell’opera ad enti più strutturati sotto il profilo tecnico, finanziario e anche …legale!
Su questo mi sembra che anche le diverse forze politiche ed istituzioni sono d’accordo e forse una più decisa azione corale non sarebbe male a dimostrazione che la buona politica esiste ancora.
Ricordiamoci anche da dove siamo arrivati, perché se è vero, e siamo tutti d’accordo, che il rione di Chiuso non può restare nelle condizioni viabilistiche attuali (e aggiungo, non solo il quartiere di Chiuso, ma l’intero assetto viabilistico tra Lecco e Mapello, tratto essenziale per il collegamento tra la Valtellina, Lecco e Bergamo) è anche vero che prima dell’inaugurazione dello snodo di Rivabella con il sovrappasso e la rotonda, la situazione del traffico era molto peggio di oggi nel quartiere, sia per tempistiche di percorrenza del tratto sia per i livelli di inquinamento dovuti alle lunghe code che si creavano perennemente a causa del passaggio a livello di via alla Spiaggia.
Stessa cosa dicasi per l’illuminazione del sovrappasso, altra opera portata a termine dal Comune un paio di anni fa anche se, a dirla tutta, non toccava a noi… Circa il ripristino del collegamento viario tra la Chiesa del Beato Serafino e il quartiere confermo che era stato più volte assicurato e quindi la delusione è tanta e condivisibile: mi auguro che la Provincia risponda nel merito su questo specifico aspetto, anche se credo che il nodo sia legale (il cantiere è ancora affidato alla Salini e il contenzioso giudiziario inibisce forse l’accessibilità): risolto questo, se occorrono risorse o un’azienda che realizzi il tutto ,il Comune ha già, come sapete , espresso la propria disponibilità.
Queste non vogliono essere giustificazioni, conosco bene gli attuali disagi di chi vive il quartiere, ma sostenere che da anni non viene mosso un dito e soprattutto che non si venga ascoltati dai rappresentanti delle Istituzioni, mi pare quanto meno ingeneroso nei confronti di chi ha sempre affrontato il tema come una priorità per l’Amministrazione e per la comunità tutta, non solo degli abitanti di Chiuso.
Rinnovando l’impegno mio e dell’Amministrazione comunale nel tenere alta l’attenzione e l’operatività sulla Lecco-Bergamo e sul quartiere di Chiuso, porgo a tutti voi i miei migliori auguri di buon anno nuovo. Nel 2018 ci attendono ancora numerose sfide, auspico ci troveremo dalla stessa parte della barricata! Raramente ho visto rancori, semplificazioni e divisioni portare lontano…”
Virginio Brivio