“Lecco Verticale”: le falesie lecchesi raccontate in un film

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LECCO – Marco Ballerini, Don Agostino Butturini e i suoi Condor, Giuseppe Bonfanti, Martina Frigerio, Simone Tentori: sono alcuni dei climber protagonisti di “Lecco Verticale, le rocce sopra i tetti”, film-documentario sulle falesie lecchesi realizzato da Klaus Dell’Orto su progetto e story di Pietro Corti. Il film è stato proiettato giovedì sera in un’affollata Piazza Garibaldi, sotto le stelle della prima sera d’estate.

Marco Ballerini e Pietro Corti

 

40 minuti di emozioni e di arrampicata, dedicati alle pareti ‘dietro casa’, raccontate direttamente dalla voce di chi negli anni le ha scoperte, esplorate e attrezzate, rendendole oggi un patrimonio unico e invidiato. Un viaggio che nel lungometraggio è simbolicamente cominciato ai Piani Resinelli, ai piedi della Grigna: siamo al Nibbio, palestra di arrampicata per tantissimi scalatori a partire dagli anni ’30. Qui, agli albori, si cimentarono grandi come Riccardo Cassin, Emilio Comici, Walter Bonatti, Mario Dell’Oro detto ‘Boga’, per citare qualche nome. Nei primi anni ’80 le pareti del Nibbio diventano un laboratorio di arrampicata sportiva, grazie all’estro di climber locali quali Marco Ballerini (Ballera), Stefano Alippi, Norberto Riva e Giuseppe Bonfanti.

Dal Nibbio il viaggio alla scoperta delle falesie lecchesi è proseguito fino a Mandello, dove, nascosto nella Valle Meria, si trova il famoso e imponente Strapiombo, per poi approdare a Lecco, direttamente al Collegio Alessandro Volta, dove la passione e la dedizione di un prete, Don Agostino Butturini, fa crescere i giovani arrampicando. Siamo nel 1975, nasce il gruppo Condor. E’ lo stesso Don, intervistato, a spiegare il significato profondo del suo progetto: “Il gruppo non voleva essere esclusivo, ma inclusivo. Tutti potevano farne parte e godere dell’arrampicata, importante strumento di crescita. La montagna è una scuola di vita”.

Con Giuseppe Bonfanti si è poi passati alla Falesia di Versasio in Erna, per poi andare fino a Galbiate, alla falesia di Camporeso con Alessandro Ronchi e Flavio De Stefani. Il viaggio è terminato con due giovani fuoriclasse come Martina Frigerio e Simone Tentori, che hanno chiuso la rassegna sopra Rancio, alla suggestiva Pala del San Martino, sospesa tra la bellezza del lago e l’imponenza del gruppo del Medale.

“Lecco Verticale è un omaggio alla straordinaria bellezza del nostro territorio – ha detto il Ragno Serafino Ripamonti, presentatore della serata – un viaggio alla scoperta delle pareti vicine, a volte dimenticate o nascoste, che raccontano a loro modo storie, imprese, e regalano emozioni”.

Il vicesindaco Francesca Bonacina

 

“Sempre più persone sono legate alle nostre montagne, patrimonio che va custodito e promosso – ha aggiunto il vicesindaco di Lecco Francesca Bonacina, presente con il sindaco Virginio Brivio alla serata – in questi giorni festeggiamo un traguardo importante per Lecco, 170 anni da quando è diventata città. La nostra storia è legata al ferro e all’industria, ma anche alla montagna. Ricordiamocelo”.

Mauro Lanfranchi con il sindaco Virginio Brivio

 

Alla serata era presente anche il fotografo Mauro Lanfranchi, protagonista della mostra Solstizio lecchese, visitabile fino al prossimo 20 agosto…in tutta la città. Gli scatti del fotografo laorchese, dedicati ai paesaggi montani lecchesi, sono infatti esposti in Municipio, sulle mura medievali del Vallo e vicino alla Stazione. “Per me è una grandissima emozione avere una mostra nella mia città – ha commentato Lanfranchi – ho portato le foto di Lecco nel mondo, ma averle qui è la cosa più bella”.