Leo Callone premiato da Acel, nel suo futuro il Guatemala

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LECCO – E’ il lago Izabal, il più grande del Guatemala con una superficie appena inferiore ai 590 chilometri quadrati, alla foce del Rio Dulce, il prossimo obiettivo di Leo Callone. Una destinazione non casuale, quella individuata dal “caimano del Lario” originario di Mandello ma da tempo residente a Dervio, considerato che proprio in Guatemala ha voluto sorgessero una chiesa e un piccolo ospedale dedicato a suo figlio Nicola, tragicamente scomparso nel novembre del 2000.

L’appuntamento potrebbe essere per i primi mesi del 2014, a distanza dunque di quattro anni dall’avventura al Petén Itza, il secondo lago più grande del Paese del Centro America appunto dopo l’Izabal, attraversato da Leo nel 2010.

Ad annunciarlo è stato oggi lo stesso nuotatore in occasione del “Callone day”, come Angelo Fortunati, presidente di Acel Service, ha definito questa giornata iniziata con la consegna di un riconoscimento a Leo da parte della stessa società lecchese per il record dei 100.000 chilometri a nuoto stabilito domenica scorsa con la traversata Onno-Mandello e destinata a proseguire questa sera con il convegno che si terrà in Sala Ticozzi a Lecco, a partire dalle 20.30, sul tema “Il nuoto… dall’infanzia alla terza età”, presenti tra gli altri un oncologo, un osteopata, un medico sportivo, un cardiologo e un tecnico del nuoto, oltre allo stesso Callone.

“Se il Lago di Loch Ness, nelle Highlands scozzesi, è conosciuto ovunque per il suo “mostro” – ha premesso il presidente Fortunati nella breve quanto significativa cerimonia che si è tenuta nella sede di via Amendola dell’Acel – noi possiamo dire con legittimo orgoglio di avere un “caimano del Lario” che con le sue imprese ha stupito il mondo”.

“Oggi sono lieto di consegnargli questa targa – ha aggiunto – anche perché io stesso nel 2007 ero stato il promotore dell’attribuzione a Callone della civica benemerenza del Comune di Lecco. Noi come Acel siamo molto vicini in generale a tutti gli sport, ma non da oggi riserviamo una particolare attenzione proprio alla disciplina natatoria. Tra gli eventi che sponsorizziamo vi è la maratona internazionale Mandello-Dervio, oltre ad alcuni eventi promossi dalla Canottieri Lecco”.

Leo Callone si è detto onorato di ricevere il riconoscimento attribuitogli da Acel Service. “Mi sono avvicinato al nuoto fin da piccolo – ha detto – guardando a Mandello i vogatori della Canottieri Guzzi e poi osservando i nuotatori che si allenavano nel lago. Da lì è nata la mia grande passione per l’acqua”.

“Ogni impresa che ho portato a termine ha avuto e ha un sapore e un significato particolari – ha affermato sempre Callone, che ha anche ricordato l’amicizia che lo legava ad Armando Pedretti, al suo fianco in ogni avventura natatoria – ma certo non posso dimenticare la traversata della Manica e le varie edizioni della Lecco-Dervio, oltre naturalmente al record stabilito domenica scorsa coprendo i 1.500 metri che separano la sponda di Onno da quella di Mandello”.

“A differenza di altri sport – ha detto sempre il “caimano del Lario” – in ogni impresa natatoria su distanze così lunghe è fondamentale non soltanto la preparazione fisica ma anche la condizione mentale. Se non c’è quella, non puoi sperare di raggiungere risultati importanti”.

Poi un pensiero per suo figlio Nicola. “Da quando non c’è più io nuoto anche per lui – ha detto – e nel suo nome, quando posso, aiuto le missioni”.