MERATE – Auditorium di Merate gremito per la presentazione del libro scritto da un protagonista della vita politica del recente passato e (forse) del futuro come Marco Minniti.
La serata, organizzata da Assocultura Confcommercio Lecco in collaborazione con il comune di Merate (in partnership con il progetto Wow Che Cultura) e inserita nel percorso di Leggermente Off, ha visto l’ex ministro dell’Interno sul palco intervistato dal giornalista Lorenzo Bonini. L’incontro, aperto dai saluti del sindaco di Merate Andrea Massironi e del parlamentare Gianmario Fragomeli, ha toccato tanti punti legati al libro scritto da Minniti “Sicurezza è libertà” e anche all’attualità sociale e politica.
“La sicurezza è un bene comune: il compito di chi deve garantirla è quello di evitare che qualcuno rimanga da solo – ha esordito Minniti – In questo momento storico abbiamo dovuto confrontarci con il sentimento della paura che non è uno stato d’animo passeggero. E qui la sinistra ha dimostrato di sottovalutare colpevolmente il tema. Invece dobbiamo essere a fianco di chi vive in quartieri difficili e lavorare per rendere sicure le nostre città. Oggi ci confrontiamo con i nazionalpopulisti che vogliono tenere gli italiani legati alle paure”.
E commentando il recente Decreto Sicurezza voluto da Salvini ha evidenziato: “Andrebbe chiamato Decreto Insicurezza perché otterrà l’opposto di quanto promesso. Cancellando la protezione umanitaria e gli Sprar spingerà le persone nell’illegalità. Si rischia di favorire la nascita di ghetti, si fa un gioco di propaganda che evoca fantasmi pericolosi. Questo Governo ha fatto e sta facendo molti gesti simbolici, rischiamo che qualcuno risponda con azioni altrettanto simboliche”. Chiaro il riferimento al terrorismo.
Durante la serata si è poi parlato del difficile equilibrio in Libia, partendo anche da aneddoti e riflessioni contenuti nel libro:”I flussi migratori non si possono cancellare: chi lo promette dice bugie. Purtroppo stiamo riportando l’orologio indietro di un anno e l’unico obiettivo sembra essere quello di dividere l’Europa. Invece bisogna andare in Africa, che sarà un posto cruciale nei prossimi 20 anni, e investire. In Libia si possono ottenere risultati se non si lasciano soli i sindaci, se si costruiscono rapporti con le tribù…”.
Minniti, candidato alla segreteria del Pd, ha parlato anche del suo partito, delle primarie e delle sfide che lo attendono invitando a scelte precise e ricordando che “chi vuole rifarsi subito non riesce poi a vincere per davvero”. Ma durante l’incontro c’è stato spazio anche per ricordi personali dell’infanzia trascorsa a Reggio Calabria.
Al termine della presentazione l’ex ministro si è poi reso disponibile sul palco per il firma copie del suo libro edito da Rizzoli.