Mandello e il jazz: “Rifaremo il festival, ve lo promettiamo”

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MANDELLO LARIO – Va in archivio con un grande successo, a Mandello, la prima edizione del Festival jazz “Controcorrente”. Erano state presentate, quelle di venerdì e di ieri, come due serate imperdibili di arte, classe e poesia musicale, dedicate ai molti estimatori del jazz di qualità e a tutti coloro i quali volevano vivere (e condividere) emozioni e suggestioni, nel segno della cultura. E della musica.

Il tutto esaurito di venerdì si è ripetuto ieri, al cinema teatro “De Andrè”, in occasione dell’esibizione del fisarmonicista Luciano Biondini con Gavino Murgia (sax soprano e voce) e di Luca Garlaschelli al contrabbasso con il sassofonista Claudio Fasoli.

“La formula si è dimostrata vincente – ha detto il sindaco di Mandello, Riccardo Mariani, introducendo la seconda serata della rassegna jazzistica – e la nostra idea è stata accolta con favore dal pubblico”. “Ciò sta a significare – ha aggiunto – che dovremo riproporre questa iniziativa anche l’anno prossimo. Lo faremo e sempre a ingresso gratuito. Insomma, vi assicuriamo che ce la metteremo tutta”.

Il segretario nazionale dello Spi Cgil Riccardo Terzi, che con il sindaco Mariani è stato in un certo senso l’anima di questa prima edizione del Festival, ha sottolineato lo stretto rapporto e l’intesa che ha legato i musicisti al pubblico, “che ha saputo farsi coinvolgere e che ha apprezzato l’idea di proporre nell’arco delle due serate quattro formazioni, ciascuna costituita da un duo”.

Ad avere apprezzato il fatto di esibirsi davanti a un pubblico “così attento, partecipe e numeroso” è stato quindi Claudio Fasoli, mentre Luca Garlaschelli ha ricordato nel corso dell’esibizione – non a caso prima di eseguire il brano “Una nuova primavera” – come anche i musicisti possano trasmettere messaggi di pace, fratellanza e solidarietà”.

“Difendere la cultura sembra essere oggi una pazzia – ha aggiunto riprendendo un tema caro ai promotori del Festival, oltre che a tutti i musicisti alternatisi tra venerdì e ieri sul palcoscenico del teatro comunale – e quel che è peggio è che tra non molto chiuderanno probabilmente altre istituzioni culturali, senza che nel Paese si leveranno voci importanti”.

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