Metastasi, Brivio parla a porte chiuse in Comune. Protesta QLL

Tempo di lettura: 2 minuti
Il sindaco Virginio Brivio

Virginio BrivioLECCO – Mentre il processo sull’inchiesta Mestasi prosegue, il sindaco Brivio venerdì sarà ascoltato dalla commissione Controllo e Garanzia del Comune di Lecco, composta da alcuni consiglieri comunali.

A loro il primo cittadino parlerà dei fatti che lo hanno coinvolto, seppur senza risvolti penali, nell’indagine sull’ndrangheta che ha portato lo scorso aprile all’arresto tra gli altri del consigliere comunale Ernesto Palermo e del sindaco di Valmadrera, Marco Rusconi.

Nell’ultimo consiglio comunale, lo scorso lunedì, la Lega Nord aveva chiesto che l’incontro non si svolga a porte chiuse, così come è invce previsto anche per le altre riunioni della commissione, “almeno sia aperta ai consiglieri comunali che ne facciano richiesta” aveva chiesto Giulio De Capitani.
Una proposta che il presidente del Consiglio Comunale, Alfredo Marelli, aveva dichiarato di voler approfondire per poter valutare se fosse possibile accoglierla.

Nel frattempo, però, sulla vicenda ha espresso le proprie critiche Qui Lecco Libera che ha definito la commissione a porte chiuse “l’ennesima dimostrazione di incoerenza e scarsa trasparenza”.

“Virginio Brivio, infatti, dirà la sua nelle stanze della Commissione controllo e garanzia, che pare voglia operare in segretezza – scrivono dall’associazione – Il regolamento del consiglio comunale (art. 22), però, non ne prevede alcuna “obbligatorietà”, salvo nel caso in cui i commissari accedano ad atti riservati. E che cosa c’è di riservato nella posizione di Brivio? Nulla. Peraltro il Comune di Lecco si è costituito parte civile nel processo, avendo già a disposizione gli atti. Si tratta quindi di un banale (e inventato) pretesto per negare ancora una volta un’occasione di trasparenza alla Città. Ed è per questo che ci appelliamo alla presidenza dell’avv. Martini affinché una prassi sbagliata non prevalga, garantendo a consiglieri e pubblico di avere piena e corretta informazione”.

“Facciamo notare inoltre che alla commissione controllo e garanzia appartiene anche il consigliere di Appello per Lecco Alberto Invernizzi, già progettista del Lido di Paré per conto dell’ex consigliere eletto nel Pd Ernesto Palermo e compagnia. Si asterrà? – si chiedono da Qui Lecco Libera – Perché il sindaco di Lecco non accetta un confronto pubblico, trasparente e aperto sui fatti (penalmente irrilevanti ma politicamente abnormi) che lo riguardano? Chiarendo ad esempio la natura della sua indebita mediazione politica ed economica tra l’ex collega Rusconi e la Lido di Parè, o i suoi “discreti” sms con Palermo, o la sua preoccupazione per l’interessamento della Corte dei Conti sul contestato affidamento del Lido nell’estate 2011. Caduta la scusa delle “indagini in corso” opposta in primavera-estate-autunno, qual è oggi il suo alibi?”