Monte Piazzo: arriva il ministro Lupi, Dervio insiste sul peduncolo

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COLICO – A meno di una settimana d’attesa per l’annunciata riapertura della canna sud della galleria Monte Piazzo, il neo ministro dei Trasporti e Infrastrutture, Maurizio Lupi, domenica visiterà il cantiere insieme all’amministratore unico di Anas, Pietro Ciucci.

Era stato lo stesso Lupi, qualche settimana fa in occasione della sua presenza alla fiera del volontariato “Manifesta”, ad anticipare l’annuncio di Anas sulla riapertura del tunnel e la fine dei disagi che da oltre un mese si sono riversati sui paesi rivieraschi del lecchese.

Insieme al ministro ci sarà il prefetto di Lecco Antonia Bellomo, l’assessore regionale alle Infrastrutture Maurizio Del Tenno, l’assessore regionale del lecchese Antonio Rossi, il presidente della Provincia di Lecco Danele Nava. il presidente della CCIAA Lecco Vico Valassi e gli assessori provinciali ai Lavori Pubblici e Viabilità Stefano Simonetti e alla Mobilità, Trasporti e Protezione Civile Franco De Poi.

Da Dervio, nel frattempo, il sindaco Davide Vassena riflette sulla situazione di emergenza creata dalla chiusura della Monte Piazzo e rende nota la disponibilità del Comune di mettere a disposizione una porzione del proprio territorio per realizzare il cosiddetto “peduncolo di Dervio”:

l Comune di Dervio, in collaborazione con la Provincia, sta cercando in questi anni di attuare il completamento del secondo lotto dello svincolo di Dervio che prevede questo collegamento, del quale la Provincia di Lecco ha l’incarico della progettazione, e di cui sono già state sviluppate diverse soluzioni tecnicamente realizzabili ma che non hanno avuto seguito per limiti economici o per i vincoli posti dalla Soprintendenza.

“Un’opera di cui sono già state sviluppate diverse soluzioni tecnicamente realizzabili ma che non hanno avuto seguito per limiti economici o per i vincoli posti dalla Soprintendenza – spiega Vassena – e che dovrebbe essere intesa non soltanto in funzione di esigenze strettamente locali, ma principalmente come un’infrastruttura al servizio della viabilità interprovinciale, utile in caso di emergenze sulla Superstrada che, proprio nel tratto Dervio-Piona, presenta le maggiori criticità conseguenti ad un’instabilità geo-morfologica”.

Gli elementi risolutivi che caratterizzerebbero la scelta dell’Amministrazione di Dervio sono numerosi, come spiegato dallo stesso primo cittadino:

– L’interconnessione, che si svilupperebbe in un tracciato di lunghezza molto limitata, rappresenterebbe una funzionale valvola di sfogo per la SS36 nel caso di improvvise chiusure della galleria di Monte Piazzo.

– Il tracciato alternativo alla SS36, che attualmente per il traffico leggero va dallo svincolo di Bellano a quello di Piona su un percorso di circa 15 chilometri, verrebbe contenuto, fra Dervio e Piona, in circa 6 chilometri. Per il traffico pesante la riduzione sarebbe ancora più consistente, considerato che il percorso attuale si sviluppa sui 30 chilometri che separano Abbadia da Piona.

– Il nuovo collegamento consentirebbe di evitare il transito nei centri abitati di Bellano e Dervio ed eviterebbe il blocco del traffico, per più di 50 volte al giorno, in corrispondenza dei due passaggi a livello delle FF.SS., e le problematicità per il traffico pesante determinate dal transito in galleria fra Bellano e Dervio.

– L’opera risulta già finanziata nella misura di 5 milioni di euro. Considerando i costi sostenuti anche solo in questa fase di emergenza dalla Pubblica Amministrazione e dai privati, oltre che le ricadute negative su tutti i settori produttivi sul lago, in Valtellina e Valchiavenna, si può ragionevolmente ipotizzare che i fondi eventualmente mancanti per il finanziamento completo di un collegamento a doppia corsia siano un onere sicuramente inferiore ai costi sostenuti per un’emergenza viabilistica come quella attuale.

“Per tutte queste ragioni – conclude Vassena – riteniamo sia doveroso, per chi gestisce lo sviluppo di questi territori, ricercare una convergenza su un’ipotesi progettuale che, eventualmente, potrebbe anche essere gestita dalla stessa ANAS, col sostegno statale, regionale e delle istituzioni del territorio di Lecco e Sondrio”.