Nidi e centri prima infanzia, Comune al lavoro sulle nuove rette

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LECCO – Risale al giugno 2013 la delibera della Giunta Comunale sulla determinazione delle rette degli asili nido: il nuovo sistema di calcolo delle rette prevedeva l’abolizione degli scaglioni per fasce e l’importo direttamente rapportato alla capacità contributiva della singola famiglia. Una svolta giudicata positiva per il calcolo della retta, non più stabilita riferendosi solo al tetto massimo.

L’argomento è approdato tra i banchi della commissione III che si è riunita mercoledì sera a Palazzo Bovara: a dare un quadro della situazione attuale lecchese è stato l’assessore ai Servizi Sociali Riccardo Mariani, che, riferendosi al sistema di calcolo e agli importi vigenti per le strutture cittadine ha parlato di “un’articolazione sufficiente ed ampia, specchio delle varie modalità con cui il Comune va incontro alle esigenze delle famiglie, soprattutto quelle più vulnerabili”. “Il riferimento esclusivo al tetto massimo – ha aggiunto Mariani – non rende certo conto della complessità della situazione che deve per forza considerare le condizioni di vita sociale e morale delle famiglie”.

Su delibera del 2013 la retta risulta tutt’oggi composta – e questa è la strada che vorrebbe essere mantenuta – da una quota fissa mensile di 140 euro a cui viene aggiunta la quota mensile calcolando il 2,50% sul reddito Isee al netto della soglia  minima di 8.000 euro. A questa è prevista poi l’applicazione del buono pasto, compreso nelle rette sociali (1 euro per le rette minime e 3,50 per le restanti).

Riccardo Mariani
Riccardo Mariani

Stando ai dati riportati mercoledì sera sono attualmente 34 i bambini iscritti agli asili nido le cui famiglie hanno un reddito Isee inferiore agli 8.000 euro, rientrando quindi nella retta minima di 140 euro (480 euro il valore della retta massima). Segnalata quindi una diminuzione nel costo della retta media, che da 272 euro (nel periodo tra settembre 2014 e luglio 2015) è passata a 252 euro (da settembre a novembre 2015): si parla di una riduzione del 10%.

Numerosi i nidi e i centri prima infanzia sparsi sul territorio provinciale: oltre ai due nidi comunali, Arca di Noè di Via Adamello (ospitante oggi una settantina di bimbi) e Arcobaleno di Pescarenico (39 bambini iscritti), l’assessore Mariani ha ricordato i soggetti convenzionati attraverso i soggetti Onlus e il nido dell’Ospedale, che seppur costruito con soldi pubblici riceve attualmente finanziamenti da privati.

“Il rapporto tra spese ed entrate emerso nell’anno 2013-2014 parla di 1 milione e 40 mila euro contro i 532 mila euro di entrate tra rette e contributi. La parte restante la mette il Comune di Lecco” ha detto Mariani. Il Comune di Lecco, nel 2013, aveva un costo netto a bambino iscritto ai nidi/centri prima infanzia di 353 euro, aumentato a 360 euro nel 2014.

“Abbiamo in mano dei dati e possiamo cominciare a fare dei ragionamenti – ha concluso Mariani – di certo abbiamo una situazione complessa e che può essere sfruttata cercando nuove interlocuzioni con quei soggetti non ancora convenzionati col Comune. L’attenzione verso le famiglie con maggiori difficoltà economiche – ha assicurato l’assessore – da parte nostra è massima, dove possiamo garantiremo agevolazioni”.