OGGIONO – “Ora, dopo le recenti aperture, ritengo si dovrà fortemente ripensare ad un campo ad Oggiono, non possiamo avere aree in cui trovano rifugio dei criminali”.
Marcia indietro del sindaco di Oggiono, Paolo Ferrari, che a seguito degli ultimi fatti di cronaca ha deciso di frenare sulla definizione di un’area comunale dove trasferire i nomadi dalla loro attuale collocazione, accanto al cimitero, che in futuro dovranno lasciare per consentire i lavori di ampliamento del campo santo.
Un ripensamento dovuto all’arresto, nei giorni scorsi, di tre giovani, fermati dai carabinieri mentre tentavano di forzare la porta di un’abitazione situata in via per Dolzago (vedi articolo). I tre, alla vista dei militari, hanno tentato la fuga gettando nel prato i grimaldelli che stavano utilizzando per l’effrazione, ma sono stati prontamente bloccati dagli uomini dell’Arma che hanno recuparto anche cacciaviti, guanti in gomma, torce elettriche e spray al peperoncino.
I tre giovani, di cui due maggiorenni, sono domiciliati proprio presso il campo rom di Oggiono, dove da quasi trent’anni i nomadi, tutti di origine italiana, vivono nelle loro roulotte. Si tratta di tre nuclei familiari, per un totale di circa 30 persone. “Il loro insediamento risale all’epoca dell’amministrazione Straniero che aveva concesso l’area ai nomadi, oltretutto a costo zero, senza neppure far pagare le utenze, cosa che è stata risolta nel primo mandato dell’attuale sindaco Ferrari” spiega il capogruppo di maggioranza, il consigliere Ferdinando Pucci Ceresa.
Nel PGT, approvato nel 2013, era stato stabilito un nuovo spazio per le roulotte, in località Bersaglio, ai margini del territorio comunale di Oggiono. “Si erano tenuti degli incontri con gli stessi nomadi, si sarebbero stabiliti spazi e dato un regolamento alla loro fruizione – conclude Ceresa – Ma crediamo che se si è ospiti è necessario che si rispettino le regole. La legalità è un principio inderogabile”.