
LECCO – Il mese scorso era giunta nell’aula del consiglio comunale di Lecco la proposta di incentivare l’uso di pannolini lavabili anche con sgravi sulla tassa rifiuti nell’ottica di ridurre la quantità di rifiuti prodotti e consentire risparmi alla famiglie lecchesi (vedi articolo).
Sul tema abbiamo ricevuto la lettera di una madre, tra le promotrici di questa proposta di cui il consigliere Gianluca Corti si era fatto carico di portare in Consiglio Comunale.
“Care mamme e cari papà, e cari Comuni (perché anche i Comuni sono composti da mamme e papà!), il 17 ottobre ho informato alcuni genitori dell’utilizzo dei pannolini lavabili durante il mercatino autunnale organizzato dall’Associazione Easymami, dove ho incontrato il consigliere Gianluca Corti che, con molta disponibilità, ha portato l’argomento in consiglio a Lecco. Così mi sono detta: perché non parlare a tutti i genitori? Innanzitutto parlare di me e della mia scelta.
Sono Antonella e sono mamma di due cuccioli, Sofia di 9 mesi e Tommaso di 2 anni e mezzo.
La maternità mi ha sensibilizzata molto verso l’attenzione per la salute e l’ambiente, così ho iniziato ad informarmi sui modi migliori per sostenere una casa ecologica. Una scelta molto importante è stata quella di iniziare ad usare, appunto, i pannolini lavabili. Personalmente sono quindi mossa non solo dalla motivazione economica (con un risparmio di almeno 1500€), comunque fondamentale in questo periodo di crisi, ma anche dalla questione salutare, essendo essi privi di sostanze chimiche, ed ambientale. Ricordo infatti che l’eredità più importante che lasciamo ai nostri figli è l’ambiente e come tale è nostro dovere tutelarlo.
Lo sapete che i pannolini usa e getta contengono gel chimici (polyacrilato) che superassorbono e superasciugano, oltre ad essere composti da plastica che sigilla tutto ermeticamente? E per tutto intendo il sederino dei vostri bambini! E sapevate che si è stimato che, nell’arco dei 3 anni di vita, i vostri bambini producono circa una tonnellata di pannolini? E sapete quant’è la vita media di un pannolino, ovvero l’impatto ambientale che ha? Dai 200 ai 500 anni!
Sono consapevole del fatto che c’è scarsa informazione su questo argomento, tant’è che la maggior parte delle persone crede che l’utilizzo dei PL (pannolini lavabili) sia una scelta poco igienica e molto impegnativa. Per questo vorrei fare delle precisazioni, poichè ultimamente sono comparse sui giornali e sul web affermazioni errate. Ogni componente è lavabile e c’è chi li ha testati anche con 3 figli.
Al massimo si possono utilizzare dei velini usa e getta da porre a contatto col sederino, per facilitare la pulizia del pannolino, che si possono buttare e che sono, a confronto degli usa e getta, una quantità veramente esigua. Personalmente li lavo almeno una decina di volte prima di buttarli. In ogni caso esistono anche velini lavabili, scelta che prediligo dopo i 6 mesi dei bambini, ovvero quando i loro bisogni diventano più solidi. Quindi metto il pannolino usato in un contenitore di plastica e ogni 3-4 giorni lavo in lavatrice a 40 (a volte 60) gradi con detersivo ecologico e ogni tanto un pó di percarbonato (smacchiatore e igienizzante ecologico)e al posto dell’ammorbidente, che inquina e permane sui capi, una soluzione di acqua e acido citrico (molto più naturale e assolutamente innocuo sulla pelle).
E poi? Poi basta! In base al tipo di pannolino c’è quello che bisogna preparare (e che io preparo tranquillamente seduta davanti alla TV quando i bambini dormono) oppure quello già pronto. È un mondo davvero vasto e affascinante! Esistono pannolini che portano colore in casa, pannolini con fantasie deliziose che rallegrano e gruppi di mamme che si confrontano e si consigliano.
L’utilizzo dei pannolini lavabili è quindi anche divertente, oltre che ecologico, economico e salutare.
In tutta Italia ci sono Comumi che hanno incentivato l’utilizzo dei PL attraverso diversi strumenti: kit di pannolini, 3-4 pannolini da testare, riduzione della tassa sui rifiuti o semplicemente un contributo sulla spesa sostenuta per l’acquisto (che in molti casi può coincidere con un importo massimo di 200€, che è il costo sostenuto per lo smaltimento di una tonnellata di pannolini usa e getta).
Sul sito www.nonsolociripa.it è stato pubblicato anche il rapporto sugli incentivi in Italia, dove si può consultare un documento con elencate le diverse modalità adottate dai comuni italiani. Preciso peró che, oltre a queste possibilità, esiste in primis la promozione dell’utilizzo dei lavabili attraverso l’informazione presso nidi, ospedali, corsi preparto, consultori o anagrafe al momento della registrazione dei nuovi nati. Dunque la questione dei pannolini lavabili è molto meno complessa di quanto sembri e i grandi Comuni potrebbero promuoverne l’utilizzo anche presso famiglie disagiate o Comunità, Nidi o altre strutture per l’infanzia, risparmiando denaro. Inoltre promuoverebbero così un vero interesse per l’ambiente, che a voce alta sta chiedendo il nostro aiuto. Aiutare il Pianeta significa fare un regalo a tutti i bambini, significa lasciare in eredità ai nostri figli un futuro migliore. Non è forse il nostro obiettivo, cari mamma e papà? Direi ancor meglio di un gruzzoletto in banca)
Quindi a tutti i genitori e a tutti i Comuni propongo una riflessione su questo tema così delicato e chiedo una sensibilizzazione verso quello che può essere un gesto davvero amorevole nei confronti dei nostri bambini, e ovviamente della Terra.
Per informazioni su come iniziare scrivetemi a antopannolinilavabili@gmail.com (non sono una venditrice, ma do solo informazioni sui diversi modelli di pannolini)
Un caro saluto a tutti,
Mamma Antonella

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