LECCO – “Stop” già da oggi agli straordinari per i lavoratori delle Poste: è la forma di protesta sindacale lanciata dalla SLP CISL a seguito della chiusura negativa del confronto con l’azienda e a quella che il sindacato definisce “l’assoluta mancanza di risposte ai molti problemi evidenziati con l’apertura del conflitto di lavoro”.
Non c’è quindi solo preoccupazione per il piano di razionalizzazione degli uffici postali e la possibile chiusura di una decina di questi nel lecchese: “Siamo in presenza di ha una insostenibile condizione operativa in ambito MP (Banco Posta e Uffici Postali) che ha raggiunto livelli di criticità tali da risultare non più sopportabili, con un’azienda ferma e paralizzata da circa un anno” spiega il segretario lecchese di SLP Cisl, Antonio Pacifico.
“Le carenze di personale negli uffici postali con innumerevoli postazioni vuote, i distacchi e le trasferte sempre maggiori, le convocazioni per corsi di formazione e per svariati altri motivi oltre l’orario d’obbligo, l’aumento dei tempi di attesa in coda e le improvvise immotivate quotidiane chiusure di uffici, soprattutto nei piccoli comuni- prosegue – sono la evidente dimostrazione di una diffusa carenza strutturale negli organici alla quale l’azienda intende in parte sopperire con chiusure e razionalizzazioni di uffici, peraltro momentaneamente sospese in seguito alle azioni sindacali ed alle forti contestazioni dei sindaci e delle popolazione delle comunità coinvolte”.
Secondo quanto riferito dal sindacato, le 600 unità fuoruscite in Lombardia per pensionamenti ed esodi incentivati negli ultimi 2 anni non rimpiazzate (nei prossimi 2 anni sono previste altrettante fuoruscite), ed i mancati passaggi degli attuali circa 200 part-time a full-time avrebbero creato una condizione di disagio e demotivazione fra il personale che, nonostante la buona volontà ed il senso di responsabilità degli incolpevoli dipendenti, non riescono più a servire in maniera adeguata i cittadini e le imprese.
“Nei primi mesi del 2015 si sono già registrate circa 70 fuoruscite di personale e delle 8.000 assunzioni propagandate dall’AD nel Piano d’Impresa, nel 2015 ne sarebbero previste in Lombardia solo un ventina, però nelle sole attività commerciali e non di sportellisti dove si registrano le maggiori carenze di personale con difficoltà nell’offerta dei servizi – denuncia Pacifico – A ciò vanno aggiunte le diffuse carenze nella sicurezza e tutela della salute negli ambienti di lavoro, spesso persino nemmeno tanto puliti e con scarse manutenzioni per risparmiare sui costi”.
In provincia di Lecco, spiega il sindacato, sarebbero una trentina gli sportellisti che mancano all’appello.
Per questo motivo anche i lavoratori lecchesi aderiranno allo sciopero delle prestazioni straordinarie e aggiuntive tra il 23 aprile e il 23 maggio, proclamato a livello regionale dalla SLP Cisl, che non esclude la possibilità dello sciopero generale, così come aveva già annunciato nelle scorse settimane.

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