Profughi a Cremeno e ‘Mafia Capitale’. La Lega: “Via l’appalto”

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Prefettura Lecco

CREMENO – Gli strascichi dell’inchiesta “Mafia Capitale” sulla gestione dell’accoglienza ai profughi arrivano fino a Lecco scatenando la reazione della Lega Nord: la questione è legata all’arresto di Tiziano Zuccolo, vicepresidente della coop Domus Caritatis, che gestisce diverse strutture in Italia ed anche l’ex colonia degli Artigianelli a Maggio, frazione del comune di Cremeno dove sarebbero ospitati, riferisce la Lega, un centinaio di profughi.

Per questo il Carroccio ha deciso di scrivere al Prefetto chiedendo “l’immediata revoca dell’appalto” e il conseguente “immediato ricollocamento degli immigrati presenti in strutture fuori dai confini della nostra provincia”.

“Mi sembra anche anomalo che con un coinvolgimento, addirittura del vicepresidente della cooperativa, nei fatti rilevati dalla magistratura, la revoca richiesta non sia ancora scattata per Vostra iniziativa – scrive il segretario provinciale Flavio Nogara alla prefettura di Lecco e a Raffaele Cantone, presidente dell’autorità anticorruzione – L’emergenza e il pubblico servizio non possono costituire il lasciapassare per fatti di questa gravità”.

Flavio Nogara
Flavio Nogara

E sulla ricollocazione dei migranti ospitati a Cremeno a Lega non transige: “In Provincia di Lecco non c’è un solo posto in più! Già era anomalo e assurdo che in un territorio che conta circa 500 abitanti venissero collocati 121 presunti profughi, da qui il nostro pieno sostegno alla petizione di iniziativa popolare con la quale i valsassinesi chiedono che non vengano inviati a Cremeno altri profughi e parte dei presenti vengano ricollocati in strutture non valsassinesi”.

Nel frattempo il Carroccio prosegue la sua iniziativa nei consigli dei Comuni lecchesi portando in ognuno una mozione con la quale si sollecita la Prefettura a richiedere il consenso preventivo da parte dei sindaci nel caso di invio di immigrati in strutture site nel proprio comune: “sia per una questione di rispetto istituzionale (i sindaci sono eletti dai cittadini, i prefetti sono nominati) – spiega Nogara – sia perché il sindaco è il responsabile della salute e dell’ordine pubblico sul proprio territorio. La mozione inoltre impegna il Sindaco a non concedere strutture comunali per l’ospitalità di immigrati in attesa dell’effettivo riconoscimento dello status di rifugiato”.