Scurria: “Chiosco, giardini e Lido, altro che Mandello turistica!”

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MANDELLO – Giardini pubblici, chiosco e Lido. Grazia Scurria interviene “a proposito di quello che sta succedendo – scrive il capogruppo consiliare di “Casa Comune” al nostro quotidiano online – in zona lago”.

“A fronte di roboanti (aggettivo azzeccato, visto che questa Amministrazione sembra che riesca a vedere come unico evento turistico il motoraduno Guzzi, che grazie a Dio sopravviverà anche a loro) dichiarazioni sul turismo – afferma l’ex assessore – la parte più turistica del paese è lasciata a se stessa”.

Primo punto, il chiosco dei giardini. “E’ perennemente chiuso – afferma – Io in novembre avevo presentato un’interrogazione a cui il sindaco aveva risposto sostenendo che stavano inviando l’ultimatum ma, nonostante la diffida, il chiosco è chiuso 6 giorni su 7”.

Grazia Scurria, capogruppo di "Casa Comune".
Grazia Scurria, capogruppo di “Casa Comune”.

Poi il Lido. “Dopo grandi proclami di rivoluzioni stratosferiche – scrive Grazia Scurria – sabato scorso il bar è stato chiuso tutto il giorno, sedie sui tavoli, presenti due “incaricati” (?) che già alle 17 hanno tentato di far sloggiare i bagnanti con la scusa di un presunto pericolo maltempo e la sera hanno buttato letteralmente fuori tutti per chiudere il cancello alle 22.15. Senza parlare del fatto che i cittadini si lamentano che qualcuno vieta loro di mettere l’asciugamano sulla spiaggia perché lì – dicono gli addetti – ci vanno i lettini”.

Infine i giardini pubblici: “Per completare il quadro, nella mattinata di domenica a scoraggiare il turista non c’era soltanto l’impianto di irrigazione in funzione per tutta la mattinata (facendo dei vialetti dei veri e propri canali navigabili), ma anche due vigilantes,  proprio come quelli che stanno fuori dalle banche, con tanto di pistola nella fondina. Però il loro compito era quello di “invitare” i turisti a non sedersi sul prato. Andando avanti di questo passo, rischiamo di arrivare a essere perquisiti per poter accedere ai giardini!”.

“Mandello non è ancora riuscito a diventare un paese turistico – conclude la capogruppo di “Casa comune” – ma non lo sarà mai se proseguiamo di questo passo. Quel turismo “mordi e fuggi” che tutti snobbano è quello che alimenta le attività commerciali del nostro territorio: negozi, bar, ristoranti, gelaterie. E’ inutile paragonarci a paesi che vivono di turismo da duecento anni. Se proseguiamo con la mentalità solo repressiva, tra pochi anni diremo addio anche a quel poco che abbiamo”.