Si incatena di fronte all’Inps: senza lavoro e 2 anni alla pensione

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LECCO – “Ho 40 anni e mezzo di contributi, ma grazie alla Legge Fornero non posso andare in pensione. Cerco disperatamente un lavoro per due anni”.

E’ lo striscione che Luigi Suriano, 55 anni, di Vercurago, ha appeso di fronte all’INPS di Lecco, martedì mattina intorno alle 7.30, prima di incatenarsi per protesta con una catena legata alla vita.

L’uomo spiega di aver lavorato per 35 anni presso l’impresa  Airoldi Paolo & C. di Lecco, dove il contratto è terminato nel luglio 2014, dopo cinque anni di cassa integrazione.  Il prossimo dicembre scadrà l’Aspe, ovvero la disoccupazione straordinaria per gli edili in cui Luigi versava dopo la chiusura del contratto all’Airoldi & Paolo. Troppo presto per accedere alla pensione visto che gli occorrerebbero altri due anni di lavoro per raggiungere i 42 anni e 6 mesi di contributi previsti dalla nuova normativa. Da qui, la protesta di fronte all’istituto previdenziale.

luigi suriano_protesta inps 2015

Posso io buttare via anni di lavoro per la legge Fornero?” chiede Luigi, fermo con le braccia conserte davanti al suo striscione di protesta “Non volevo arrivare a tanto, non è per niente facile decidere di scendere in strada e piazzarsi qui così…tanti pensano che non dia dignitoso. Ma io non perdo alcuna dignità, lo avevo messo in previsione, sono anni che mi muovo con chi di dovere per trovare una soluzione ma visto che niente si è smosso sono sceso in strada e qui rimarrò”.

L’intenzione è quella infatti di tornare a casa non appena farà buio, ma domattino presto l’uomo riprenderà la sua postazione davanti all’Inps: “L’ho detto anche alla Tentori – prosegue concitato – ‘io qui marcisco’ e sapete lei cosa mi ha risposto? ‘Stia attento a non ammalarsi’ “. L’incontro coi parlamentari del Pd Gianmario Fragomeli e Veronica Tentori è avvenuto nella giornata di ieri, lunedì, racconta Luigi: “In verità avevo richiesto di poterli incontrare prima della legge di stabilità, ma loro avevano tempo solo ieri…Fragomeli si è dimostrato sensibile alla mia situazione e ha promesso di impegnarsi in prima persona. L’onorevole Tentori era preoccupata invece del bilancio” puntualizza l’uomo.

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L’unico interesse, a poco più di due mesi dalla scadenza dell’ammortizzatore, è quello di lavorare: “Io voglio solo lavorare, non mi interessa il resto…cosa mi auguro con questo gesto? Che qualcuno, vedendomi qui legato alla mia lotta, dica ‘Va quel povero diavolo, cià, lo assumo io’ “.

Nel frattempo la solidarietà dei passanti non è venuta a mancare in queste prime ore di protesta, come raccontato da lui stesso: “Sono arrivato alle 7.30 e mentre fissavo un primo lembo del lenzuolo al palo un ragazzo di colore mi ha dato una mano. Tutti quelli che mi vedono e si fermano dicono che ho un gran coraggio e che faccio bene. Perfino i Carabinieri e quelli della Digos sono stati gentilissimi – racconta – mi hanno pure chiesto se volevo qualcosa da mangiare per pranzo”.

Anche il direttore dell’Inps Vittorio Feliciani si è fermato da Luigi: “Voleva capire soprattutto se ce l’avessi con loro, ma gli ho spiegato che non è così. Ha anche avanzato delle proposte, è stato molto gentile”.

“Starò qui tutta la settimana, anche di più se necessario – promette l’uomo – da dicembre/gennaio sono solo senza contributi, senza lavoro, senza niente… è dignità questa?”.

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Le dichiarazioni di Luigi Suriano nei confronti dell’on. Tentori hanno spinto la parlamentare lecchese ad una precisazione sul loro incontro:

“Sono rimasta stupita e mi dispiace se abbia percepito un distacco da parte mia rispetto alla sua vicenda, anzi, al contrario ho espresso vicinanza nei suoi confronti. Quando ci siamo incontrati ho spiegato lui che si sta valutando un riordino complessivo del sistema pensionistico per tentare di risolvere questioni come quella degli esodati, l’opzione donna e della flessibilità in uscita per chi ha perso il lavoro in età avanzata e fatica a ricollocarsi. Non è stato però possibile inserire queste misure nell’attuale legge di stabilità poiché si dovrà computare la spesa necessaria che questa operazione comporterà ed è stato rinviato tutto in un provvedimento ad hoc nel 2016. Gli ho spiegato il quadro in cui ci stiamo muovendo e che il problema va risolto, non ad personam, ma per i tanti che come lui si trovano in questa situazione. Da parte mia, gli ho promesso che avrei continuato a lavorare sul tema della flessibilità in uscita e che l’avrei tenuto informato”.