Soccorso in montagna: sì alla legge, ora si paga. Ecco quanto

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MILANO – Potrà essere richiesta una compartecipazione alle spese per gli interventi del soccorso alpino e dell’elisoccorso in montagna, qualora l’escursionista non debba ricorrere alle cure del Pronto Soccorso e ad accertamenti diagnostici.

L’esborso potrà essere maggiorato in caso di comportamento imprudente. Queste le principali novità contenute nella legge, illustrata da Lara Magoni (Lista Maroni), primo firmatario Francesco Dotti (Fratelli d’Italia), approvata oggi a maggioranza dal Consiglio regionale (38 sì, 27 contrari). A favore si sono espressi FI, NCD, Lega Nord, Lista Maroni, Fratelli d’Italia e la consigliera Baldini del Gruppo Misto – Fuxia People. Contrari PD, Patto Civico e M5S.

Il provvedimento stabilisce anche che sarà compito della Sala operativa regionale di AREU 118 classificare gli interventi di soccorso, in coordinamento con l’èquipe di soccorso sanitario.

Inoltre, le tariffe della compartecipazione alle spese saranno stabilite dalla Giunta regionale entro 120 giorni dall’entrata in vigore della legge, sentita AREU e la Commissione consiliare Sanità. In ogni caso il richiedente non potrà pagare più del 50% del costo effettivo del servizio mentre per i residenti in Lombardia è prevista una riduzione del 30% sul costo a carico.

Già altre Regioni hanno provveduto a legiferare in materia. Nel Veneto già dal 2011 l’utilizzo dell’elicottero costa 25 euro al minuto se il ferito è grave (fino a un massimo di 500 euro), ma il costo può salire fino a 7.500 euro se il ferito è lieve. In Trentino Alto Adige chi chiama i soccorsi senza aver subito danni rilevanti paga un ticket di 750 euro. In Valle d’Aosta per richieste di soccorso immotivate o dovute a attrezzatura inadeguata il costo al minuto per l’utilizzo dell’elicottero è fissato in 137 euro.

elisoccorso“Non è corretto allertare i soccorsi per casi non gravi – precisa il consigliere regionale Mauro Piazza (NCD) – Prima di tutto è necessario affrontare la montagna con la giusta serietà: è un ambiente naturale splendido, ma le difficoltà non vanno sottovalutate. Oggi sono a disposizione le conoscenze e le attrezzature necessarie per evitare di mettere in pericolo se stessi, gli altri e, spesso, anche chi presta soccorso”.

Voto contrario del Pd al progetto di legge in materia di soccorso alpino e speleologico in zone impervie. Salvi dal ticket, però, come chiesto dal centrosinistra, gli interventi di soccorso sanitari.

“Abbiamo portato a casa un risultato importante: la salvaguardia della gratuità per gli interventi di soccorso alpino di carattere sanitario. Resta comunque il fatto che il costo del ticket, stabilito dalla maggioranza per gli interventi non sanitari, è in ogni caso inaccettabile perché punitivo nei confronti di chi frequenta la montagna – ha detto il consigliere Raffaele Straniero – Far pagare sino al cinquanta per cento del costo effettivo del servizio significa aumentare il rischio di situazioni di pericolosità. Il costo medio di un’uscita dell’elisoccorso è infatti di circa 9000 euro, per cui il cittadino arriverebbe a pagare sino a 4500 euro. Inoltre questa discussione non ci ha trovato d’accordo nemmeno sul metodo: il testo è stato praticamente riscritto in Aula, sconfessando il valore del lavoro svolto in Commissione Sanità. Pur avendo, dunque, colto lo sforzo di aver fatto passare il concetto del necessario parere della Commissione consiliare competente sul tariffario, il nostro giudizio resta negativo”.