Sp 65 chiusa e lavori a Settembre. Interpellanza di “Tutto per Esino”

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ESINO LARIO – Strada Provinciale 65 chiusa e tempi troppo lunghi per il suo ripristino secondo la civica di minoranza “Tutto per Esino” che alza la voce.  

Interrotta dal 13 dicembre scorso a causa di una frana scesa nel comune di Perledo a cui è seguita un’ordinanza di divieto di circolazione da parte della Provincia di Lecco, oggi i tempi di intervento per la riapertura della SP65, a carico sempre della Provincia di Lecco, prevedono l’inizio dei lavori dopo il mese settembre.

Emiliano Invernizzi, capogruppo della civica di minoranza ‘Tutto per Esino’

“Tale situazione sta mettendo a rischio la continuità di esercizio di molte attività commerciali, e sta procurando seri danni per tutto il comparto turistico, peraltro già in crisi, oltre a provocare onerose difficoltà per le famiglie di Esino Lario che trovano nella SP65 la via per recarsi sul posto di lavoro – dichiara il capogruppo della civica di minoranza ‘Tutto per Esino’ Emiliano Invernizzi – Non è ammissibile continuare così, con una strada chiusa, pericolosamente stretta in alcuni punti e non insicurezza in altri. I cittadini non devono più tollerare l’immobilismo degli enti locali, che devono garantire loro i servizi essenziali come quello stradale. Per questo ci siamo mossi incontrando il consigliere regionale Flavio Nogara (Lega) per spiegare questa situazione di disagio e sollecitare un suo interessamento. Inoltre abbiamo chiesto, tramite una interpellanza, al sindaco di Esino Pietro Pensa cosa ha fatto, in questi ultimi sei mesi, a tutela degli interessi della comunità esinese, a riguardo, e cosa intenderà fare da qui in avanti”.

Quindi il consigliere Felice Forni aggiunge: “Ci sono risorse regionali stanziate tramite un accordo di programma per lo sviluppo del nostro territorio non ancora utilizzate, a questo punto, sarebbe opportuno impiegarle interamente sulla SP65, strada panoramica ritenuta di grande interesse turistico, piuttosto che su progetti di dubbio e non garantito successo. Meglio una strada attrezzata, affidabile e attrattiva – conclude Forni – che cattedrali nel deserto non solo non vantaggiose per i cittadini, ma, ora come ora, anche non accessibili in modo sicuro e agevole”.