“Steppo”, un’altra grande impresa: 29 giorni in bici da Catania a Capo Nord

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CAPO NORD – Stefania “Steppo” Valsecchi, 49 anni, ha concluso un’altra grande impresa, questa volta pedalando da Catania fino a Capo Nord in Norvegia dopo aver percorso la bellezza di 5300 chilometri e 40 mila metri di dislivello, il tutto in meno di un mese, per la precisione 29 giorni e in completa autonomia.

Lunedì la lecchese, maestra elementare di professione, ha sventolato la bandiera della Città di Lecco ai piedi del Globo, la scultura in ferro che rappresenta un mappamondo posizionato sul promontorio norvegese, completando la sua lunga cavalcata che l’ha condotta da Catania fino al Brennero, quindi Austria, Germania, Svezia, Finlandia e Norvegia a Capo Nord.

“E’ una grande soddisfazione – ci racconta Stefania al telefono dalla Scandinavia dove sta attendendo il volo di rientro, destinazione Italia – Era da tempo che avevo in testa di andare a Capo Nord e quest’anno mi sono decisa. Prima ho pensato di partire da Lecco, poi mi son detta: perchè non partire da Catania, città da dove è iniziata l’ultima tappa del viaggio dello scorso anno? Così ho fatto ed è stata anche l’occasione per incontrare lungo il percorso compiuto a ritroso, gli amici conosciuti l’anno scorso quando dal Monte Bianco, passando per il Gran Sasso, sono finita sull’Etna. Da Catania al Brennero è stato meraviglioso pedalare fianco a fianco con gli amici ritrovati, poi, varcato il confine è iniziata la lunga pedalata in solitaria verso Capo Nord, anche se, a dire il vero, non mi sono mai sentita sola grazie ai numerosi amici che mi hanno seguita sulla pagina Facebook dove ogni sera pubblicavo un piccolo diario di giornata”.

Un’avventura che per la prima volta ha visto la “Steppo” non più in sella alla sua fidata mountain bike ma ad una bicicletta da strada.”Premesso che sia con l’una che con l’altra si deve sempre pedalare, un po’ di cose cambiano, sia in meglio che in peggio. Da un lato sai che segui percorsi tracciati e più lineari quindi ci sono meno possibilità di perdersi – anche se è successo comunque (ride, ndr) – dall’altro c’era la lunghezza del viaggio. Comunque è andato tutto bene, ho coperto una media di 180 km al giorno, con punte di 240 km, mentre in Germania, a causa di un’infiammazione tendinea, ho dovuto diminuire i carichi arrivando a pedalare per poco più di 100 km al giorno. La bici, in carbonio ultraleggera, ha retto benissimo, con me portavo un mini bagaglio di 4,5 chili e, incredibile, ho avuto la fortuna di non bucare mai durante i 5300 chilometri percorsi”.

Una vera e propria avventura quella di Stefania “Steppo” Valsecchi che l’ha vista protagonista di un’altra grande impresa dopo quelle della Traversata della Alpi e della traversata dell’Italia dal Monte Bianco all’Etna per citarne un paio.

Quando le chiediamo qual è stato il momento più difficile e quello più bello, la “Steppo” non esita un attimo nel rispondere: “I chilometri finali, dove un vento fortissimo ha iniziato a soffiare a tal punto che non riuscivo più a pedalare nemmeno in punta di pedali. Ho dovuto scendere dalla bici e con forza spingerla tenendola con una mano sul sellino e l’altra sul manubrio. Ad un certo punto una raffica di vento mi ha portato via la bici dalle mani facendomi cadere. Avevo paura di essermi fatta male e di non poter concludere il mio viaggio quando ormai ero ad ‘un passo’ dalla meta. Invece alla fine sono riuscita a rimettermi in sesto, ho ripreso la bicicletta ed ho raggiunto Capo Nord”.

Una “vacanza” non per tutti quella della “Steppo”, ma per chi fosse intenzionato a cimentarsi in un’impresa del genere ecco il suo consiglio: “Non salite a Capo Nord passando per la Svezia ma andate a Stoccolma e trasferitevi in Finlandia dove le strade sono più piane, con meno saliscendi e tra l’altro anche molto meno trafficate”, poi conclude: “Colgo l’occasione per ringraziare tutti: dagli amici conosciuti lo scorso anno che ho ritrovato sul percorso a ritroso da Catania verso il Brennero, a quelli che mi hanno seguita su Facebook e tutti coloro che in qualche modo mi hanno sostenuto facendomi sentire la loro vicinanza. Grazie di cuore!”.