LECCO – “Una vergogna”. Non usano mezzi termini commercianti e industriali lecchesi che, attraverso la voce delle proprie associazioni di categoria, urlano a gran voce il proprio sdegno per lo stop al cantiere della galleria per la nuova Lecco Bergamo (vedi articolo).
“Il nostro territorio, che ha una cronica carenza infrastrutturale, rischia di diventare ancora più marginale con questa ennesima interruzione – sottolinea il Direttore di Confcommercio Lecco, Alberto Riva – L’incerta situazione che vivono le Province e i contenziosi tecnici non interessano alle imprese e ai cittadini che vogliono risposte. E le vogliono subito. Non si può più perdere tempo né venire “rimbalzati” tra un ente e l’altro”.
Un vera e propria emergenza quella delle infrastrutture viarie per Confcommercio e Confindustria e in un comunicato congiunto strigliano contro le inefficienze della politica.
“Il Lecchese non può e non deve arrendersi a questo blocco dei lavori del tunnel di Chiuso, né accettare rimpalli di responsabilità. Uno stop che, tra l’altro, arriva dopo una serie di episodi scandalosi che riguardano le nostre infrastrutture: dalla incredibile e incresciosa questione del ponte di Annone, che ha portato alla morte di una persona e che ancora oggi non è risolta né vi è un chiaro progetto strategico per risolvere in tempi brevi gli enormi disagi, alla “gestione” quanto meno paradossale di molti ponti situati in provincia con chiusure che si susseguono a pioggia, passando per il cantiere infinito della ciclabile Lecco-Abbadia o per lo stato di abbandono in cui versano numerosi tratti della SS36. E purtroppo l’elenco potrebbe continuare… Ma se Lecco vuole evitare di diventare ‘Periferia dell’Impero’ e se vuole restare una terra attrattiva per le imprese e per i turisti allora serve un’azione decisa da parte delle istituzioni, degli amministratori, dei parlamentari e di tutti quelli che hanno un ruolo e che soprattutto hanno a cuore il nostro territorio”.
“Questa notizia è l’ennesimo elemento che conferma quanto sia purtroppo grave e sconcertante lo stato delle infrastrutture del nostro territorio – sottolinea il direttore Generale di Confindustria Lecco e Sondrio, Giulio Sirtori. Il contesto generale non è mai stato ottimale, considerando che le nostre province e il tessuto produttivo avrebbero necessità di ben altro sviluppo della rete viabilistica. A questo si sono aggiunti nell’ultimo periodo, come purtroppo è ben noto: un cavalcavia crollato, altre strutture simili con limiti imposti per i carichi superiori ad un certo tonnellaggio e lungaggini nel rilascio delle delle autorizzazioni per i trasporti eccezionali, elementi a maggior ragione critici per un’area a forte vocazione industriale, ed ora, dulcis in fundo, apprendiamo che la Lecco-Bergamo potrebbe diventare un’opera incompiuta. La sicurezza è ovviamente prioritaria, in particolare per quanto riguarda le condizioni dei cavalcavia, ma quello che serve con urgenza sono piani concreti, azioni per sostenere un asset di sviluppo del territorio imprescindibile, fondamentale per l’attività del tessuto produttivo sul quale si fonda il nostro benessere. Le carenze infrastrutturali e i limiti alla viabilità se continuiamo così ci condanneranno a diventare sempre più periferici. Le Istituzioni hanno espresso la volontà di affrontare la situazione e abbiamo appreso che a brevissimo il tema della Lecco-Bergamo dovrebbe essere oggetto di attenzione nel corso di incontri istituzionali, confidiamo di avere al più presto notizie confortanti e di vedere la via di uscita da questa impasse con piani precisi e azioni concrete”.