LECCO – “Pronto, chi parla? “Beh, facciamo un po’ per uno…”
Non avrei mai pensato che quella sciocca barzelletta che raccontavo alle elementari si sarebbe trasformata, da adulto, in un‘incredibile realtà.
Premessa. Circa dieci anni fa presi casa e contattai Fastweb, ottenendone un numero fisso nativo, che aveva la particolarità – rispetto agli altri – di avere sette cifre al posto delle canoniche sei dopo il prefisso. Nel 2014 decisi di cambiare operatore, passando a Infostrada. Circa sei mesi fa iniziai ad avere qualche problema di ricezione. Mia madre mi disse che ogni tanto non riusciva a chiamarmi, che il numero era sempre occupato, nonostante io non fossi al telefono.
Due giorni fa ricevo una chiamata, un numero francese. Rispondo e scopro che cercano un’altra persona. Subito dopo telefona mia madre e mi dice: “Ho provato a fare il tuo numero di casa, visto che era un po’ che non provavo, e mi ha risposto un’altro uomo. Mi ha detto che il numero è lo stesso e che, probabilmente, state rispondendo un po’ per uno…”
Allibito e incuriosito da questa vicenda, ho deciso di chiamare il mio numero di casa. Dopo un paio di squilli mi ha risposto il signor Gritti di Dolzago! Un numero, due utenze!
Mi sono presentato come il titolare del numero telefonico. Lui mi ha gentilmente passato sua moglie alla quale ha affidato il compito di raccontarmi la loro odissea.
“A giugno 2015 ho chiesto l’attivazione a Fastweb, e mi hanno dato il suo stesso numero telefonico. Quando il mio elettricista ha provato a farmi l’attivazione, rispondeva un’altra persona, che poi ho scoperto essere lei – ha dichiarato la signora Annalisa Rusconi – quindi, siccome c’era qualcosa che non funzionava, ho dovuto dire alle poche persone che erano a conoscenza del nuovo numero di non chiamarmi, visto che in realtà le telefonate arrivavano a lei. Da quel momento, fino a inizio agosto, ho chiamato il Centro Servizi Fastweb un paio di volte a settimana. Secondo loro tutto era funzionante, nonostante io spiegassi regolarmente che le mie telefonate finivano a un’altra persona. Paradossalmente, dopo settimane di tentativi infruttuosi, mi hanno chiamato dicendomi se ‘ero stata io a fare una richiesta per un cambio di numero’. In realtà io volevo solo il mio numero originale – senza sapere che era già di proprietà di un’altra persona – ma esasperata dai continui disservizi ho deciso di cambiarlo”.
Proprio quando i problemi sembravano alle spalle, sono tornati i disservizi. “Fino a un mese e mezzo fa tutto sembrava funzionare ma, all’improvviso, ho perso di nuovo la linea telefonica – ha proseguito la signora Rusconi – Ho iniziato a chiamare il Centro Servizi Fastweb tutti i giorni, direttamente dal cellulare. Tre giorni fa hanno detto a mio figlio di fare una modifica ai cavi di collegamento e tutto è ripartito, ma mi hanno fatto notare che il numero della mia linea telefonica non era quello che io dicevo, ma quello nativo, di sua proprietà. Mi hanno detto che il numero era stato cambiato senza dirmelo e che era stato messo ‘in quarantena’. Detto che non ho mai creduto che i numeri si potessero ammalare, tre giorni fa si è consumato l’ultimo atto della farsesca situazione, quando lei ha ricevuto le chiamate da mia nipote, che abita in Francia. Adesso che sono tornata al numero vecchio, se mi chiamano dall’Italia rispondo io, se mi chiamano dalla Francia risponde lei.”
La chiusura di questa incredibile vicenda è che la signora Rusconi ha avviato da tempo le pratiche per passare a una nuova compagnia telefonica. A me resta la speranza che il numero torni di mio esclusivo utilizzo, chiudendo per sempre quest’assurda situazione.