Tradimenti e non solo: quando i lecchesi si affidano ai detective privati

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investigatore privato

LECCO – Non c’è solo l’infedeltà coniugale tra i “peccati” dei lecchesi a finire sotto gli occhi attenti degli investigatori privati, ma un vasto ventaglio di casi, dal dipendente assenteista al recupero crediti, dalla persona scomparsa alla concorrenza sleale tra aziende.

Sempre più persone si rivolgono alle agenzie investigative, una decina quelle che operano nel lecchese. Noi abbiamo varcato la soglia di due di queste agenzie: quella di Mara Brenna, dell’Elite Investigazioni Srl a Lecco, e di Giovanni Terenghi, della In.ter.nos Investigazioni a Molteno.

Con loro abbiamo cercato di capire come funziona questa professione per molti affascinante, scoprendo come stereotipi e luoghi comuni siano in realtà la punta di un iceberg.

Mara Brenna
Mara Brenna

“Figlia d’arte”, come si definisce lei stessa, Mara Brenna ha alle spalle 34 anni di attività nel settore investigativo e della sicurezza (membro dal 2007 del Consiglio Direttivo di A.I.PRO.S., Associazione italiana professionisti della sicurezza – responsabile dipartimento investigazioni private e indagini difensive che organizza formazione per investigatori). È il 1981 quando, terminati gli studi, comincia a lavorare nelle agenzie del padre, nel comasco. Nel 1998 decide di ampliare gli orizzonti e aprire una propria agenzia a Lecco. “Lecco è una città pragmatica, di sostanza, e i suoi cittadini riflettono questo carattere. I concorrenti mi avevano detto che non avrei conquistato una clientela locale, invece devo ringraziare i lecchesi che dimostrano costantemente fiducia affidandomi indagini, dimostrando di apprezzare professionalità e riservatezza”.

Gianni Terenghi_Internos Investigazioni
Gianni Terenghi

Più “recente” invece la storia della In.ter.nos Investigazioni di Molteno, che ha ottenuto la licenza nel 2006, anche se il suo titolare, Gianni Terenghi (originario di Renate), ci confida una passione innata per questo lavoro: “La svolta è avvenuta nel 1978 quando mi sono arruolato nell’Arma dei Carabinieri. Dopo qualche anno entrai nella sicurezza, bonifici e controlli e poi da cosa nasce cosa. Ho sempre lavorato come dipendente, fino al 2006 quando ho ottenuto la licenza e ho aperto quest’agenzia che gestisco con mio figlio.” Terenghi è delegato provinciale della Federpol (Federazione Italiana Investigatori Privati) nonché guida dell’Associazione Nazionale dei Carabinieri Italiani di Oggiono.

IL CLIENTE

Qual è il tipo comune e per quali motivi si rivolge ad un investigatore?
“La tipologia dei clienti – spiega Mara Brenna, dell’Elite Investigazioni – è eterogenea. Si rivolgono a me sia privati che aziende, spontaneamente o in molti casi indirizzati dai loro avvocati, collaboro infatti con molti studi legali. Seguiamo ovviamente i casi di infedeltà anche per coppie di fatto, la convivenza è ormai più diffusa del matrimonio nella nostra società ed è tutelabile grazie
alla presenza di diritti di rango superiore sanciti da norme cogenti, rispetto all’obbligo di fedeltà previsto dal codice civile per i coniugi. In ambito privato mi affidano molte indagini volte a verificare che le disposizioni del Tribunale sull’affido ed il collocamento dei minori siano attese, rintraccio di persone scomparse anche per il recupero di crediti, come nel caso di inquilini morosi, mentre in ambito aziendale le indagini che più spesso ci vengono richieste sono per combattere l’assenteismo de dipendenti anche per l’abuso della Legge 104 e l’infedeltà di soci e collaboratori per concorrenza sleale e controspionaggio. Alle aziende viene offerta anche consulenza preventiva.

“In Italia quando si parla di investigazione privata è automatico parlare di ‘corna’ – racconta Gianni Terenghi – posso dire che in sei anni di attività è venuto un solo cliente intenzionato a salvare il suo matrimonio. Per il resto la gente richiede servizi per rovinarlo. Oltre ai casi di infedeltà coniugale ci occupiamo di controllo di minori, scomparsa persone, controllo dei dipendenti, soprattutto per i casi di assenteismo. Il servizio investigativo è davvero un mosaico, le cose che più contano però sono la voglia di raggiungere l’obiettivo e di ottenere la fiducia del cliente.”

Potremmo suddividere la tipologia di questi clienti a seconda del servizio che richiedono?
“Non è facile, direi che i casi si equiparano – spiega Mara Brenna – la differenza consiste nel fatto che alcuni tipi di indagini si potrebbero definire “stagionali” perché maggiormente richieste in alcuni periodi dell’anno rispetto ad altri. Le infedeltà, per sempio, aumentano in primavera ed autunno. Le aziendali per abuso L. 104 vengono essenzialmente svolte nei week end. Le indagini di altro genere vengono richieste indistintamente in ogni periodo dell’anno.

“Non amo caricarmi di lavoro, anche per questioni qualitative: meno clienti ma buoni, un servizio svolto bene e il loro riconoscimento è il nostro obiettivo – dichiara Gianni Terenghi – la media dei casi che seguiamo è di due al mese, per un totale di 20, massimo 30 clienti l’anno. Direi che di questi prevalgono i casi privati rispetto a quelli aziendali, ma non è sempre così.”

L’ATTIVITA’.

Quali sono gli step di un’investigazione?
“Come svolgere l’attività dipende dalle caratteristiche del titolare dell’agenzia, in base alla propria formazione, alle proprie capacità e non da ultimo dal proprio carattere. Nel mio caso il contatto preliminare col cliente – spiega Brenna – mira ad un’analisi di fattibilità, si constata cioè se ci sia o meno un diritto da tutelare e lo si identifica, per poi elaborare una strategia che il più delle volte condivido con l’avvocato difensore del cliente per ottimizzare l’impiego delle risorse economiche evitando così sprechi onerosi per il cliente stesso. Segue la parte di intelligence che a seconda del tipo di indagini è più o meno corposa. L’attività investigativa classica, costituita da appostamenti, pedinamenti, spostamenti per acquisizione di prove documentali, l’impiego di tecnologia, che oltre alle strumentazioni necessarie per raccogliere prove foto/cine/audio può comportare l’installazione di Global Position System, ecc. costituisce la penultima fase del lavoro. Al termine fornisco al cliente una dettagliata relazione con a corollario le prove raccolte che possono consistere in foto o documenti estratti presso terzi.

“Innanzitutto sono solito chiedere al cliente come mai ha deciso di rivolgersi alla mia agenzia – ci racconta Gianni Terenghi – solitamente è grazie ad un passaparola tra altri clienti oppure sono mandati dagli studi legali. Si passa quindi ad affrontare il problema che ha portato la persona nel mio studio, ed è forse la parte che più amo di questo lavoro. Le persone vengono qui e si affidano a te, confidando cose personali e delicate. Il rapporto che si instaura è molto forte.”

Uomo o donna: appartenere all’uno o all’altro sesso porta a dei vantaggi?
“ I clienti hanno espresso chiaramente più volte di trovarsi a proprio agio trovandosi di fronte una donna e non solo le clienti femmine. Essendo donna – sorride Mara Brenna – do molto meno nell’occhio rispetto ad un uomo. Prendiamo il caso di appostamenti lunghi, che possono durare anche 12 ore, magari in prossimità di obbiettivi sensibili quali banche o uffici postali, la presenza di un uomo in un’auto ferma per ore desta sicuramente più sospetti. Per contro una donna da sola magari di sera/notte in luogo decentrato corre più rischi per la propria incolumità personale, ma anche questo fa parte del lavoro. Infine essere donna può essere vantaggioso perché più facilmente riusciamo a modificare il nostro aspetto esteriore con semplici accorgimenti come il cambio di acconciatura dei capelli o l’outfit, senza pensare che si ricorra a travestimenti da film.”

“Penso che ci siano delle situazioni in cui la presenza di una donna sia necessaria – commenta Gianni Terenghi – penso ai casi in cui il ‘luogo d’azione’ sia un albergo o un ristorante o in generale una situazione ‘da coppia’. Sicuramente il sesso e l’età incidono molto sul servizio investigativo, dipende sempre da cosa dobbiamo fare. Sui travestimenti? Mai utilizzato un impermeabile né barbe finte – confessa – non giro mai senza un paio di cambi d’abito e naturalmente il cellulare deve sempre essere ben carico.”

Come avviene la collaborazione con le forze dell’ordine?
Il rapporto è fondamentale. Etica al primo posto per Mara Brenna, che racconta: “Faccio firmare una clausola ai miei clienti, attraverso la quale accettano che, in caso di scoperta di illeciti durante le indagini, io ne porti a conoscenza le Autorità competenti per territorio. La collaborazione con le forze dell’ordine è parte integrante dell’indagine anche a tutela mia e del buon esito dell’investigazione, ogni qual volta so di dover rimanere appostata nel medesimo luogo per un lungo periodo di tempo, avviso la stazione dei Carabinieri più vicina. Infine l’articolo 139 del Testo Unico di Leggi di Pubblica Sicurezza ci obbliga a prestare la nostra opera se richiesta da ufficiali o agenti di pubblica sicurezza o polizia giudiziaria.”

“Collaboriamo a 360 gradi con le forze dell’ordine, personalmente ho legato con diversi esponenti e sicuramente questo rapporto di amicizia è un gran vantaggio – spiega il titolare della Internos Investigazioni, aggiungendo – non è raro che per servizi di bonifica o controllo siano le Procure stesse ad indirizzare all’agenzia investigativa i clienti.”

Quanto può durare un servizio investigativo? Quali sono i costi?
“I casi di infedeltà tra coniugi o conviventi possono essere risolti anche con l’uscita in una sola sera, altri sono più complicati e possono durare settimane, mesi. I prezzi variano in funzione di molti i parametri, oltre alla tariffa oraria massima riportata su una tabella emanata dalla Prefettura ed esposta presso la sede dell’agenzia come impone la norma, dipendono da una serie di fattori quali le tecnologie utilizzate, le distanze da percorrere, le spese oggettive da sostenere in caso di estrazione di documenti da pubblici registri o da pernottamenti fuori sede.”

“Da due sere a sei mesi, può capitare di tutto – conferma Gianni Terenghi – sui costi del servizio dobbiamo attenerci alle tabelle imposte dalla Prefettura: in linea di massima il costo della prestazione si aggira tra i 40 e i 60 euro all’ora.”

E al termine?
“L’investigazione si conclude con la consegna al cliente o al suo legale o ad entrambi, delle prove richieste e di una relazione contenente l’avvertenza che si tratta di esemplare unico e che quindi la conservazione sarà a loro cura. Per legge infatti l’investigatore privato non può tenere un archivio. Il nostro dovere è consegnare a chi ha chiesto il nostro aiuto del materiale più chiaro e inconfutabile possibile. Sarà il cliente o il suo avvocato che deciderà sul suo utilizzo in sede stragiudiziale o giudiziaria. Io do sempre la mia disponibilità ad essere citata come testimone.” spiega Mara Brenna.

Indagini private o aziendali: qual è meglio?
“Secondo il mio parere personale, posso dire che le indagini per conto di privati sonno moto più delicate e richiedono maggior sensibilità. I clienti per la maggior parte dei casi sono emotivamente molto coinvolti – ci confida Mara Brenna – per la buona riuscita dell’indagine deve metterci al corrente di più dettagli possibili perché da essi spesso, con un’attenta analisi, si estrapolano dati utili, ma per il cliente è anche una valvola di sfogo proprio perché si tratta di argomenti che non può trattare con chiunque. La capacità d’ascolto è una prerogativa caratteriale che distingue nella mia professione. Il pathos di molti clienti mi colpisce sempre, mi fa amare questo lavoro, per quanto impegnativo e stancante sia: con alcuni di loro ho allacciato bellissimi rapporti che sono proseguiti dopo l’indagine. È appagante. Le indagini aziendali sono certamente meno coinvolgenti, salvo rari casi in cui l’accadimento di alcuni fatti, mette a repentaglio quello che l’imprenditore ha costruito con una vita di lavoro e sacrifici. Posso dire che ciò che mi motiva in questo lavoro è la voglia di giustizia, valore insegnatomi fin da bambina e che perseguo con convinzione.”

Gianni Terenghi non ha dubbi nel promuove i casi privati contro quelli aziendali, definiti più “freddi”: “Questo lavoro ha un lato umano molto forte, come detto, che personalmente trovo interessantissimo. Il cliente arriva, si siede, e ti racconta il motivo intimo che lo ha spinto da te. Questa fase è molto psicologica, permette di inquadrare il cliente come persona. Ho imparato molto da questi approcci, ad esempio ho scoperto che l’uomo cede molto prima rispetto alla donna dal punto di vista psicologico, contro ogni previsione è più debole, almeno per quanto ho potuto vedere. La donna è più decisa. Penso sempre che non bisogna lasciarsi coinvolgere emotivamente dalle vicende dei clienti, soprattutto quando ci sono dei minori di mezzo. Tutto questo insieme di circostanze mi fa decisamente preferire i servizi per privati rispetto a quelli aziendali.”

L’investigazione più strana effettuata?
Diversi gli episodi definiti “ben particolari” dai due investigatori.
Riportiamo anonimamente il racconto di un servizio svolto dal titolare della In.ter.nos Investigazioni Gianni Terenghi insieme al figlio che con lui opera nel settore investigativo.

“Il caso era per infedeltà coniugale: si presenta questo signore distinto che senza tanti giri mi spiega che teme che la moglie lo tradisca. I dettagli che mi racconta al nostro primo incontro sono precisi, tant’è che appena ci mettiamo in servizio non abbiamo problemi a seguire gli spostamenti della donna. Per due sere, appostati sulle mura nelle vicinanze di un parcheggio, cogliamo la moglie del nostro cliente in flagrante. Decidiamo di indagare maggiormente sull’identità dell’amante e scopriamo che il furgoncino che utilizzava per quegli incontri proveniva dall’azienda di cui il nostro cliente era amministratore delegato! Nel corso di un terzo appostamento, quindi, seguiamo il furgoncino per vederne la destinazione: proprio l’azienda. Se non che, dopo alcuni minuti di attesa, dal cancello vediamo uscire…l’auto del nostro cliente. Ci mettiamo poco a fare due più due: amante e marito erano la stessa persona! Ma perché? La risposta non tardò ad arrivare: il marito, su nostra sollecitazione, ci ha spiegato come la volontà sua e della consorte fosse da tempo quella di essere “spiati” durante l’intimità. Da qui l’idea di rivolgersi ad un investigatore privato per avere un video che documentasse il momento. Inizialmente io e mio figlio ci siamo stupiti della richiesta, ma poi l’uomo è diventato nostro cliente per servizi ‘veri’ e siamo ancora in contatto: fa anche questo parte della bellezza di questo lavoro.’